Il perché di una scelta

OFS - Pavia

Domenica 17 settembre, festa delle Stimmate, durante la Santa Messa delle ore 11.30, si svolgerà il Rito della Professione solenne nell'Ordine Secolare Francescano di Licia e Sonia. Una di loro ci ha donato la sua testimonianza, raccontando il perché della sua scelta e di questo importante passo nel suo cammino di preghiera e di vita al seguito di San Francesco e Santa Chiara.

               È arrivato il momento tanto desiderato e atteso! Domenica saremo chiamate, nel corso della Celebrazione Eucaristica, a dare la nostra risposta libera e gioiosa alla voce del Signore che ci chiama a vivere il Vangelo alla maniera di San Francesco di Assisi, accogliendo ed entrando a far parte del grande dono della Fraternità nell’Ordine Francescano Secolare (OFS).

La fraternità secolare è nata da un’intuizione del cuore di Francesco, è lo stile di vita pensato per tutti quegli uomini e donne che, dopo averlo ascoltato, hanno sentito il desiderio di seguire e servire il Signore nei fratelli come faceva lui, ma restando nel loro stato di vita secolare, impegnandosi a vivere la chiamata in famiglia e sul lavoro, dovunque vivessero.
La Fraternità, grazie alla risposta di vita di tanti fratelli e sorelle che ci hanno preceduto nel cammino, è dono anche per ciascuno di noi oggi, che ci riuniamo attorno a Gesù per ascoltare la parola di Dio cercando insieme il modo per tradurla nel quotidiano con fedeltà, amore e creatività apostolica. Ciascuno con il proprio passo e con la propria storia, ma sentendosi in cammino insieme. In profonda comunione con i fratelli del Primo Ordine (i frati) e le sorelle del Secondo Ordine (le clarisse) con noi sono in cammino anche giovani (Gi.Fra.) e bambini (Araldini): è davvero una famiglia!
Mi è stato chiesto di provare a raccontare la mia esperienza. Ecco, quando penso al mio cammino potrei figurarlo come una lunga fila di piccole e grandi luci che hanno segnato la via portandomi a bussare alla porta del convento. Nei momenti di dolore come di gioia, il Signore si è fatto compagno di viaggio in “modalità francescana” attraverso incontri inattesi ed esperienze assolutamente non previste, piccole e grandi, dal sapore francescano … anche le missioni al popolo dove abitavo prima erano guidate da frati e suore francescani! 
«Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre», insieme alla gioia sentivo anche la necessità di condividere e di dare espressione a quello che mi stava succedendo, ma non trovavo il modo. Ho cominciato a parlarne con il sacerdote della mia parrocchia che mi ha messo in contatto con fra Cesare, a Canepanova: accogliendomi ha dato così un nuovo indirizzo al mio cammino! 
A Canepanova ho iniziato respirare aria di casa, finalmente ho cominciato a riconoscere e a dare un nome a quello che sentivo dentro, e intuivo che era stato così anche per i fratelli e le sorelle che mi stavano accogliendo, in quella dolce (ma anche difficile per la nostra famiglia) primavera di quattro anni fa.
Sto imparando insieme a loro, sull’esempio di Francesco e Chiara, a cercare e a riconoscere in ogni uomo la presenza del Signore accogliendolo nella mia vita come un dono, senza se e senza ma, nella sua unicità e interezza. Sto imparando a conoscere il vero Francesco, innamorato follemente di Dio che ci aiuta ad andare a Lui con tutto il nostro cuore, la nostra mente, le nostre forze, con tutta la nostra gioia! Sto imparando a cercare l’essenziale, a lasciare che sia il Signore a guidare la mia vita, sto imparando … avremo finito di imparare solo quando saremo al Suo cospetto! 
Chiedere di diventare francescana secolare per me è risposta a Dio, una scelta di una vita che diventa impegno cercando di portarLo ai fratelli nella semplicità e nella vicinanza discreta, facendo un pezzo di strada insieme. In un abbraccio, con un sorriso imparare insieme a riconoscere la presenza del Signore che opera cose grandi nella nostra vita, e a lodarLo. 
Mi ritorna alla mente una canzone di Pierangelo Bertoli che si intitola “Chiama piano”. Le ultime strofe fanno così:


«Chiama, chiama piano

sai che non sarò lontano.
Chiama, tu, chiama piano
Ed arriverò io, dentro un attimo, 
quell’attimo anche mio».

                                                                                                                                  (una sorella)

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