Zingaro, mio fratello.

Il servizio pastorale che da qualche decennio svolgo tra il popolo di cultura Sinti e Rom, comunemente chiamati nomadi, in collaborazione con altri confratelli è diventata per me motivo di profonda riflessione su come sto vivendo il dono della vocazione cristiana e francescana.
Il Signore ogni giorno mi chiama a condividere, nella semplicità e nell’umiltà la bellezza di sentire quella profonda comunione che lui gratuitamente dona e ci fa sentire tutti fratelli nel cammino della vita.
In questo momento di pandemia tutti noi sperimentiamo la nostra fragilità umana e sentiamo più che mai il bisogno di avere vicino qualcuno disposto a camminare con noi.
Ancora una volta ho potuto sperimentare quanto è importante la vicinanza con le persone e le famiglie toccate dalla malattia, dalla solitudine e dalla discriminazione.
Una cosa bella e molto positiva che caratterizza il popolo Sinti e Rom è il sentirsi molto uniti in una grande famiglia che ha imparato, a volte pagando di persona, che la vita va vissuta con la v maiuscola.
Il Signore continui a camminare con noi dentro l’esperienza di ogni giorno donando a tutti pace e serenità.