Ai piedi lo zelo del Vangelo

fr. Maggiorino

καὶ ὑποδησάμενοι τοὺς πόδας ἐν ἑτοιμασίᾳ τοῦ εὐαγγελίου τῆς εἰρήνης

«mettete come calzature ai piedi lo zelo dato dal vangelo della pace»

Nel combattimento i piedi sono preziosi per la stabilità che devono mantenere e per il movimento da garantire. Nel combattimento spirituale, non sono meno importanti, anzi, vanno calzati con sandali appropriati che fanno parte del corredo dell'armatura di Dio. 

 

I piedi calzati.
Nel combattimento nessun particolare va trascurato e quindi neppure il tipo di calzature che indossiamo le quali, in alcune situazioni, possono determinare la nostra vittoria o sconfitta. San Paolo, nella sua spiegazione del corredo per la battaglia spirituale, che fa in Ef 6, deve aver avuto chiaro in mente l’attrezzatura di un soldato del suo tempo, probabilmente un soldato romano. Le caligae erano sandali militari molto robusti, con suola molto spessa munita di grossi chiodi alla base. Era necessario proteggere il piede da spine e rovi che si trovavano sul terreno, dare stabilità e agilità di movimento. Nella Bibbia, i piedi e i sandali ai piedi sono un tema ricorrente.

Nella notte di preparazione all’uscita del popolo di Dio dall’Egitto, oltre ai fianchi cinti (Es 12,11), gli ebrei dovevano anche mangiare l’agnello con gli azzimi e le erbe amare tenendo i sandali ai piedi per essere pronti alla partenza. Nel Nuovo Testamento, i sandali ai piedi sono legati al tema dell’evangelizzazione (Mc 6,7-13).

Calzare lo zelo.
Questi sandali sono senz’altro sandali particolari, infatti san Paolo li descrive come l’hetoimasia (*) che significa: l'atto di preparare; la condizione di una persona o cosa preparata, preparazione, prontezza. La preparazione/prontezza ha un duplice scopo. Bisogna preparare con accuratezza le fondamenta che possano reggere ai venti di bufera (cfr. “Casa sulla roccia”, Lc 6,46-49), ma dobbiamo anche essere pronti all’azione.La stabilità è data dall’aver creduto alla buona notizia del regno di Dio - al Vangelo della Pace.

Ma questa stabilità diventa prontezza all’azione perché possiamo annunziare a nostra volta; per questo Paolo può dire: «Ho creduto, perciò ho parlato» (2 Cor 4, 13).

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