E il Verbo si fece carne
E venne ad abitare in mezzo a noi

“(Maria) diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia”. (Lc 2,7)

“E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama». (Lc 2,13-14)

Centro della nostra Icona, e non può essere diversamente, è il Bambino Gesù avvolto in fasce e deposto nella mangiatoia. Le mani sono quelle di Maria, che con materna tenerezza pone il Figlio nella mangiatoia. La mangiatoia somiglia ad un sepolcro, nella nascita è già prefigurata la morte e sepoltura di Gesù, ma il colore rosaceo della mangiatoia/sepolcro evoca l’aurora, il nuovo giorno, il giorno della Risurrezione. L’evangelista Luca raccontando la sepoltura di Gesù dice che Giuseppe d’Arimatea:

“Lo depose dalla croce, lo avvolse con un lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia)” (Lc 23, 53)

Tutta la scena è collocata all’interno di una stella dorata a quattordici punte. È simile nelle dimensioni a quella in argento che si trova a Betlemme nel punto in cui la Vergine Maria diede alla luce il Figlio.

Le quattordici punte fanno riferimento alla triplice serie di quattordici generazioni con le quali l’evangelista Matteo inizia la sua opera:

“Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. (…) … tutte le generazioni da Abramo a Davide sono quattordici, da Davide alla deportazione in Babilonia quattordici, dalla deportazione in Babilonia a Cristo quattordici” (Mt ,1-17).

La nascita di Gesù a Betlemme è stata accompagnata dal canto degli angeli:

“E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama” (Lc 2,13-14)

Ecco perché tutto intorno e sullo sfondo della stella c’è un vivace volo di angeli, (serafini), gli stessi che accompagneranno il ritorno del Signore alla fine dei tempi:

“...e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi del cielo con grande potenza e gloria…Egli manderà i suoi angeli…” (Mt 24,30-31)

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