di fra Pasquale
Dobbiamo essere sinceri, abbiamo tutti bisogno di punti di riferimento. Sballottati come siamo in mezzo a mille tensioni dentro di noi e fuori di noi, talvolta ci ritroviamo a dover scegliere. Alcune volte, forse le più importanti, le dilazioniamo nel tempo perché preferiamo vivere nelle nostre incertezze piuttosto di rischiare. Altre invece sono impellenti, non è possibile attendere, dobbiamo per forza decidere.
Allora che fare?
Questa domanda la feci ad un vecchio monaco dallo sguardo puro e penetrante, per essere sinceri già lo conoscevo da alcuni anni e sapevo che mi voleva bene. Avevo però timore di lui perché, pur essendo sempre disponibile e gioviale, era troppo impegnativo parlargli: quello che diceva ti scavava dentro e talvolta non ti faceva dormire di notte. Mi disse: "E' un po' che ti osservo, so che tu, anche se a volte fai fatica hai fiducia in Gesi, continua a sperare il Lui. Sappi che anche le "grandi" scelte sono costruite dalle "piccole" che compi ogni giorno, è così che mattone dopo mattone cresce dalle fondamenta al tetto una casa ospitale". "Ho capito, padre, - gli risposi - ma...i punti di riferimento?"
Mi guardo con affetto e parlando come mi svelasse un segreto del suo cuore mi disse: "il silenzio, l'ascolto, ilVangelo, la preghiera e perché tutto questo non muoia, l'amore". "Non essere triste" continuò, prevedendo la mia delusione per la mia vita troppo dispersiva, "anch'io nel monastero ogni giorno faccio fatica per riportare la mia esistenza al glusto equilibrio. Non si arriva una volta per sempre, ma si è sempre in cammino, con più si cammina con più si comprende, con più ci si meraviglia, con più ci si dispiace di essere stati sciocchi nell'avere altri punti di riferimento che non questi. La vita è una grande scuola, gli esami non finiscono mai, basta iniziare entrando per la via che sembra la più "stretta" ma che in realtà tanto più è percorsa tanto più conduce alla vera libertà".
Continuavo a guardarlo, fissandolo con intensità, sempre più stupito per quanto diceva, sentivo dentro che aveva ragione, poi continuò dicendo: "Non è mai troppo tardi, c'è sempre tempo per iniziare, alcuni già camminano senza accorgersene, altri scioccamente pensano di non essere capaci...ma se non provano come fanno a saperlo? Altri, infine, e questa è la categoria peggiore, pensano di sapere già tutto e di non avere bisogno di niente e di nessuno".
"Ti prego figliolo , - mi disse ancor - evita per tutta la tua vita questa diabolica tentazione: di bastare a te stesso e di ritenerti superiore agli altri, nessuno nasce maestro e lo si può diventare solo se si ha un cuore umile". "Un cuore come quello di Gesi", gli dissi, "si" mi rispose soddisfato perché avevo capito. Voglio tornare ancora da quel monaco e farmi spiegare da lui punto per punto quello che mi ha detto, è troppo bello stare con lui, come posso resistere?
