Vittime del Progresso

di fra Pasquale

E' una realtà, impossibile non accorgersene. Continuo a fingere, a pensare che possa capitare solo agli altri, mi sento forte, forse mi sopravvaluto un pochino, ma in questi tempi è giusto così: ciò che conta è l'immagine o ciò che appare. Intanto, le schiere degli emarginati, vittime del progresso, continuano a crescere. Campanelli d'allarme che invano continuano a suonare, non ho tempo di fermarmi ad ascoltare: al massimo posso prendere qualche benedizione, accendere una candela in chiesa, nella peggiore delle ipotesi comprare qualche veggente compiacente in vena di profetarmi un avvenire lungo e luminoso. La lotta continua, il progresso ha le sue regole ferree, mi compiaccio di essere ancora in piedi, sulla breccia, del resto sono sempre gli altri a cadere... io caso mai cadessi cadrei in piedi, logicamente. Non mi accorgo che ogni giorno è diverso, sono troppo teso nel finalizzare ogni incontro, ogni azione che compio, il tempo è denaro non posso lasciare spazio alla gratuita.

Vietato perdere tempo per stare con 1 figli, la moglie, il marito, gli amici, anch'essi sacrificati e desiderosi di sacrificarsi sull'altare della moda firmata, dei viaggi esotici e avventurosi, delle macchine sportive o dei computers più sofisticati.

Il gioco è questo, mi lascio travolgere, comunque sia penso sempre di essere io a tenerne le redini, non mi sono mai sentito un burattino abilmente mosso da fili invisibili. Intanto, qualcuno muove i fili: il demone del possesso e dell'essere primo costi quello che costi, la sa molto lunga, è così convincente e accattivante che riesce a farmi credere di desiderare le stesse cose desiderate da lui.

Tento di convincermi sempre di più, al massimo, chi possono essere queste vittime del progresso? Tossicodipendenti entrati nel giro e oramai incapaci di uscire, alcolizzati traditi dalla loro fragilità, barboni buontemponi che vivono alle spalle della società, esauriti mentali travolti da responsabilità troppo grandi per loro, invalidi resi tali da tanti incidenti stradali o sui lavoro, disoccupati o cassaintegrati per la dura legge del profitto, bambini dificili e disadattati, vecchi malati ed abbandonati, preti e suore soli ed incompresi, uomini politici isolati perché pericolosi, ladri perché ladri, carabinieri e poliziotti perché portano la divisa, donne oggetto sedotte e seduttrici, uomini colpiti da mali devastanti senza rimedio.

Penso a Gesù, Lui si riconoscerebbe in ognuna di queste persone, io continuo a ritenermi migliore di tutti loro. Cosi, finché continuerò a ritenermi "migliore" degli altri, Gesù aspetta.D'altra parte non c'è maggior cieco di chi non vuol vedere.

Contatti

Via Ada Negri, 2
27100 - Pavia
Tel. +39 0382 26002
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..it

Seguici

Orari

SS. Messe feriali: 8.15; 18.30
SS. Messe festive: 11.30; 18.30
Confessioni: tutti i giorni (tranne il venerdì pomeriggio) dalle 8.45 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00