L'amante di Gesù

di Fra Pasquale


Vorrei tanto scriverti due righe su San Francesco d'Assisi, sai il Santo del lupo, che cantava il Sole e la Luna, che aveva una dolcissima amica bionda di nome Chiara, la quale un giorno fuggì di casa per amore suo e soprattutto di Gesù. Vorrei scoprire insieme a te qual è il segreto di quest'uomo affascinante che ha trascinato dietro di sé decine di migliaia di giovani sulle orme di Cristo.

Vorrei fare questo, ma temo di sciupare tutto, non bastano le parole e anche se fossi il più grande dei poeti e dei cantori non riuscirei a descriverti quanto amore ci fosse nel cuore di Francesco per il suo Gesù. Amore, amore, amore, solo amore aveva nel cuore Francesco per Gesù e questo amore lo portava a servire e lodare tutte le creature nel suo Nome. Vedeva in esse, dalla più semplice alla più complessa, una manifestazione dell'amore del Signore per la sua creatura più grande e completa: l'uomo. Francesco come un vero “signore" si sentiva fratello e sorella di quanto gli esistesse intorno, talvolta nel camminare teneva il passo "morbido" per non pesare troppo sulle pietre della strada. Come per ogni innamorato, tutto gli ricordava il suo Amato, il Sole (o sono la luce del mondo cf. Gv. 8,12), l'acqua (Chiunque abbia sete venga a me e beva cf. Gv. 7,37), perfino il vermiciattolo, perché un giorno Francesco ebbe a dire: "così sta scritto di Lui nel salmo 22, 7" - " .. lo sono verme e non uomo, che parla della sua "pasqua di passione" per noi", - ed è per questo che li raccoglieva con venerazione dal mezzo del sentiero per nasconderli al sicuro nel folto dell'erba del campo.

Potenza dell'amore che tutto trasforma! Tutto fa rivivere in una luce nuova e mai pensata, perfino il dolore, la sofferenza, la morte divengono sorelle perché nulla lo potrà mai separare da questo amore. Infatti Gesù che è l'Amore, morendo ha distrutto la morte, questo non solo per Francesco ma per tutti quelli che lo amano e che per suo amore si aprono al dono di sé e della propria vita per i fratelli.

Francesco perdutosi per amore di Gesù è risorto ed è continuamente vivo in noi che ne celebriamo ogni anno con rinnovato stupore la sua festa. Un uomo povero, senza nulla ma ricco, ricco nella sua povertà, ricco dei segni della Passione del suo Signore che nelle mani, nei piedi e nel costato brillano come gemme preziose. Segno dell'amore pieno, Colui al quale aveva donato tutto di sé gli concede di condividere la sua stessa pena, la sua stessa sofferenza. Ora i due cuori sono un unico cuore solo. Mai l’amore è arrivato a tanto in un solo uomo.

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