Combattimento spirituale

fr. Maggiorino

«Rafforzatevi nel Signore... restate saldi»

I cosiddetti "Tempi Forti" della liturgia - Avvento, Natale, Quaresima e Pasqua - si presentano sempre a coppie nelle quali vi è un Tempo che fa da preparazione a quello che segue e che pare più forte ancora. In realtà, questi Tempi forti di preparazione non appartengono ad una categoria inferiore; anzi, si potrebbe forse dire che l’Avvento e la Quaresima, sono i periodi dell’anno che dovremmo sentire particolarmente cari perché esprimono bene sia l’attesa di una bellezza che è desiderata da tutti i nostri cuori, sia il viaggio che sentiamo di dover compiere verso quella stessa bellezza.

La Quaresima, con i suoi 40 giorni di avvicinamento alla Pasqua, è davvero metafora del cammino della nostra vita, durante la quale dobbiamo riconoscere di sperimentare dei tratti piacevoli ma certamente anche periodi, spesso lunghi, in cui l’immagine della battaglia rende bene l’idea di quello che stiamo affrontando. Anche i più pacifici di noi, quante volte usano termini come lotta, sfida, combattimento… La parola di Dio, che è essa stessa una «spada a doppio taglio» (Eb 4,12), ci parla di numerosissime battaglie e ci dice che c’è «un tempo per la guerra» (Qo 3,8), avvertendoci però che ci sono battaglie giuste e guerre sbagliate.

Allora, tutte le volte che usi termini che ricordano la battaglia per descrivere la tua vita, la prima avvertenza da avere è discernere se stai combattendo il vero avversario, se il campo di battaglia sul quale stai combattendo è quello giusto. San Paolo, nella lettera agli Efesini, ci mette in guardia ricordandoci che «la nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti» (Ef 6,12). Ci inganniamo ogni volta che pensiamo che i nostri avversari siano «di carne e di sangue». Non sono esseri umani, non sono mai uomini o donne i miei avversari ma Potenze che abitano regioni celesti, il campo di battaglia è il nostro cuore.

Quello che è in gioco in questa battaglia, non è il nostro onore, il prestigio o la vita stessa ma qualcosa di molto più importante. L’evangelista Luca, nel suo Vangelo, riporta la parabola di una vedova che ingaggia un vero e proprio combattimento “insistente” con un giudice perché possa ottenere giustizia contro il suo avversario (Lc 18,1-8). Al termine della parabola, Gesù domanda: «il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?». Si comprende allora che la guerra giusta è per la fede. «Combatti la buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei stato chiamato» (1Tm 6,12).

Dopo aver individuato l’avversario, dobbiamo intraprendere la battaglia ma dobbiamo farlo con le armi che Dio stesso ci mette a disposizione, una vera e propria armatura (panoplia) che ci viene descritta in Ef 6,13-17, composta da: la cintura della verità, la corazza della giustizia, i calzari per propagare il vangelo della pace, lo scudo della fede, l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito.

Esamineremo ognuna di queste armi nelle catechesi quaresimali che la nostra Fraternità francescana propone tutti i mercoledì di Quaresima.

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