Luoghi francescani a Pavia

I Francescani a Pavia: un itinerario per riscoprirne la storia attraverso i luoghi che li hanno ospitati

Vivere in una città significa immergersi nei suoi vicoli carichi di storia, lasciarsi avvolgere dall'atmosfera dei suoi luoghi e scoprire le storie che si celano dietro ogni angolo. Non sono pavese di nascita, ma il mio cuore ha trovato casa tra le vie di questa affascinante città, Pavia. E proprio la mia curiosità e la passione per la storia, insieme alla mia vocazione da Francescano Secolare, mi hanno spinto a indagare più a fondo, a scavare tra le pieghe del tempo e a scoprire un tesoro di cui Pavia è custode: i suoi luoghi francescani.

Desidero condividere con voi il frutto delle mie scoperte, un viaggio attraverso la spiritualità e la storia che ha segnato profondamente questa città. La concomitanza dei contenari francescani rende l'occasione ancora più speciale, un invito a esplorare insieme le tracce lasciate dai seguaci di San Francesco e Santa Chiara d’Assisi in questo angolo di Lombardia.

Un viaggio nei luoghi francescani di Pavia non è solo un'occasione per esplorare la storia religiosa della città, ma anche per comprendere il legame profondo tra il passato e il presente. Attraverso le testimonianze architettoniche e le opere d'arte, possiamo intravedere la vivace eredità francescana che ha plasmato Pavia nel corso dei secoli.

Accompagnatemi in questa avventura alla scoperta di chiese, conventi e luoghi impregnati di spiritualità, dove le pietre raccontano storie di fede, dedizione e umiltà. Benvenuti nel viaggio attraverso i luoghi francescani di Pavia, dove ogni passo è un tuffo nel ricco patrimonio che rende questa città unica e affascinante.

Chiesa di San Francesco Maggiore e il Collegio Universitario Cairoli

Fondata nel 1267, la Chiesa di San Francesco Maggiore rappresenta una preziosa testimonianza dell'antica presenza dell'Ordine dei Frati Minori Conventuali nel cuore di Pavia. Nel corso dei secoli, il convento annesso ha attraversato diverse fasi di trasformazione, particolarmente dopo la sua soppressione nel 1782, culminando nella sua attuale destinazione come sede del Collegio Cairoli.

L'evoluzione di questo luogo oggi rivela un affascinante intreccio tra passato e presente. Il collegio universitario, con le sue attività di formazione e ricerca, si fonde in modo armonico con le radici francescane che permeavano originariamente il convento. La coesistenza di storia e contemporaneità aggiunge un elemento di profonda suggestione a questo scenario. Osservare i corridoi conventuali, una volta silenziosi sotto i passi dei frati, ora risuonanti delle voci e delle speranze dei giovani studenti del Collegio Cairoli, è un'esperienza che ci trasporta attraverso i secoli.

Chiesa e Monastero di Santa Chiara la Reale

Sito a pochi passi dalla chiesa di San Francesco, in via Pietro Carpanelli 10, sorgeva un tempo il monastero delle Clarisse intitolato a Santa Chiara la Reale, di cui oggi resta soltanto il chiostro, la cui struttura è oggi occupata da uffici, studi privati e abitazioni. Fu fondato nell'anno 1380 da Bianca di Savoia, moglie di Galeazzo II Visconti, e la Chiesa era detta la Reale in onore alla sovrana fondatrice.

In origine, la struttura monastica era progettata per ospitare 26 monache, 4 converse e, naturalmente, la Badessa. Il monastero si estendeva su un giardino di circa 3 pertiche e un orto esterno di circa 9 pertiche, che si estendeva fino a Piazza Castello. La chiesa, separata dal monastero, presentava una torre campanaria imponente, alta quasi 20 metri con una base di 3 metri per lato.

Delle strutture originarie, sopravvive oggi soltanto l'edificio conventuale, un autentico scrigno di storia che custodisce al suo interno un chiostro risalente al XVI secolo. Il monastero fu soppresso nel 1782 e nel 1803 l’intera struttura fu venduta a dei privati milanesi.

Pio Albergo Pertusati, Chiesa di Santa Croce

La prossima tappa nel viaggio attraverso i luoghi francescani di Pavia ci porta al Pio Albero Pertusati, originariamente conosciuto come Chiesa di Santa Croce. Fondata nel 1315 per volontà di Matteo Visconti, questa chiesa fu inizialmente dedicata a "S.Teodoro della Cittadella" a causa della sua posizione strategica nell'area cittadina.

Il convento fu fin dalla sua fondazione concesso ai Padri Riformati di S.Francesco, ma poi nel 1498 venne invece istituito come convento francescano osservante.

Tuttavia, nel 1810, con la soppressione dell'ordine francescano, la chiesa fu profanata e successivamente demolita. Il destino del convento subì anch'esso una trasformazione radicale, convertendosi in una struttura destinata al ricovero degli anziani, ancora oggi funzionante.

Sant’Antonio da Padova e San Marco in Monte Bertone

Sant’Antonio

San Marco

Ci spostiamo adesso presso gli attuali Horti Borromaici, dove sono presenti ben due chiese legate alla presenza dei frati cappuccini a Pavia. La presenza più antica era nella ormai demolita chiesa di San Marco in Monte Bertone, della quale rimangono soltano le fondamenta e alcuni resti di tombe e i cui resti sono attualmente oggetto di scavi archeologici. La chiesa è menzionata per la prima volta nel 1118, mentre la presenza dei padri Cappuccini iniziò nel 1537, i quali all'inizio del Seicento si trasferirono nella vicina chiesa di Sant'Antonio da Padova e furono sostituiti dai Minimi di San Francesco da Paola. La chiesa venne sconsacrata alla fine del Settecento e trasformata in magazzino, per poi venir demolita nel 1822

La chiesa di Sant’Antonio di Padova ha invece subìto una sorte decisamente migliore. Sia la struttura della chiesa che quella dell’ex convento sono tutt’ora in piedi. Tuttavia, come molti altri dei luoghi che abbiamo fin’ora menzionato, hanno al giorno d’oggi perso la loro funzione religiosa. Il convento è adesso adibito come dormitorio della sezione laureati dell’Almo Collegio Borromeo, mentre la chiesa è stata da poco restuarata e ospita al suo interno delle mostre e una piccola sala congressi gestita dalla fondazione Horti Borromaici.

Santa Chiara delle Clarisse

Le Clarisse si insediarono in questo monastero nel 1474. Il monastero fu trasformato dalle Clarisse, che avviarono la ricostruzione della chiesa e del convento precedentemente gestiti da Monache Cistercensi, dedicandoli a Santa Chiara. Con la soppressione dell’ordine del 1782, gli edifici cambiarono destinazione d’uso: caserma militare, successivamente ospedale in tempi di calamità, fino a diventare infine un deposito comunale.

L'edificio conventuale, con il suo maestoso chiostro al centro, caratterizzato da arcate e colonne in pietra, conserva ancora la sua antica bellezza. La chiesa, con la sua facciata in cotto dalle linee eleganti e slanciati pinnacoli, è un vero esempio di architettura medievale e rinascimentale. Al suo interno, si celano ancora oggi resti di affreschi quattrocenteschi di notevole pregio.

Nel 1935, il Comune di Pavia acquisì la proprietà del monastero, con l'intenzione iniziale di demolirlo. Fortunatamente, l'intervento della Soprintendenza salvò questo gioiello storico dalla distruzione. A partire dal 1996, è stato avviato un ambizioso progetto di restauro, mirato a riportare l'antico splendore medievale e rinascimentale al Monastero di Santa Chiara.

San Giacomo della Vernavola

La prossima tappa ci porta lontano dalle mura cittadine a ridosso del parco della Vernavola. L’edificio che attualmente ospita la carserma dei Carabinieri Corpo Forestale è stato in passato un convento dei frati minori osservanti ed era conosciuto come San Giacomo della Vernavola, accanto al quale era presente anche una chiesa omonima, purtroppo demolita nel 1808 in seguito alla soppressione del convento avvenuta nel 1805.

I frati si insediarono nel convento nell’anno 1421, mentre nel 1478 giunse a San Giacono della Vernavola, Bernardino da Feltre, futuro beato, che, dopo vari spostamenti, si stabilì definitivamente nel monastero nel 1493 dove morì l'anno successivo. Dell'antico monastero si conservano la cella del beato Bernardino da Feltre, il muro di cinta, e anche una cappella cinquecentesca trilobata, dotata di portico, nella quale persistono resti di affreschi.

Tomba del Beato Bernardino da Feltre presso Santa Maria del Carmine

Torniamo di nuovo all'interno delle mura della città. Nonostante la chiesa di Santa Maria del Carmine non sia da considerarsi prettamente un luogo francescano, al suo interno è presente la tomba del Beato Bernardino da Feltre. Bernardino da Feltre riveste un ruolo di grande rilievo all'interno del francescnesimo del XV secolo in Italia, soprattutto grazie alla sua inflessibile lotta contro l'usura, che lo ha spinto a istituire i monti di pietà. Queste istituzioni, precursori delle moderne banche, furono fondate in diverse località d'Italia: a Mantova nel 1484, a Parma nel 1488, a Lucca nel 1489, a Piacenza nel 1490, a Padova nel 1491 in collaborazione con Pietro Barozzi, a Crema e Codogno nel 1492, a Pavia nel 1493, e infine a Montagnana e Monselice nel 1494.

La sua tomba si trova all'interno di una delle cappelle laterali lungo la navata di sinistra della basilica. Sul lato nord della cappella è murata la lastra di quella che fu la sepultura del Beato Bernardino da Feltre. Al di sopra è posta la grande pala di Federico Faruffini dipinta nel 1861, nella quale il Beato Bernardino da Feltre durante la carestia distribuisce ai poveri alcuni pani a lui donati dopo la predica.

Santa Maria di Canepanova

Concludiamo il nostro viaggio nel luogo che oggi custodisce la presenza francescana a Pavia: il santuario di Santa Maria di Canepanova. In questo luogo la presenza francescana è ancora oggi viva e forte, non soltanto grazie alla preziosa testimonianza e operosità dei frati, ma anche grazie ai giovani e ai laici secolari che animano la vita di questo convento.

La presenza della GiFra, che offre ai giovani la possibilità di intraprendere un significativo percorso di crescita e discernimento spirituale all'interno di un contesto di autentica fraternità, insieme all'impegno dell’Ordine Francescano Secolare e di numerosi altri gruppi e percorsi spirituali, conferisce a questo luogo un’autentica dimensione di rifugio per lo spirito e una calorosa dimora per tutti. La comunità che ruota attorno a questo luogo incarna appieno lo spirito cristiano di fraternità, carità e fede, seguendo l'esempio di San Francesco, Santa Chiara e di tanti altri santi francescani.

Contatti

Via Ada Negri, 2
27100 - Pavia
Tel. +39 0382 26002
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SS. Messe feriali: 8.15; 18.30
SS. Messe festive: 11.30; 18.30
Confessioni: tutti i giorni (tranne il venerdì pomeriggio) dalle 8.45 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00