Amare è Servire

"Guardiamo a Te che sei Maestro e Signore:
chinato a terra stai, ci mostri che l’amore
è cingersi il grembiule, sapersi inginocchiare,
c’insegni che amare è servire.
Fa’ che impariamo, Signore, da Te,
che il più grande è chi più sa servire,
chi s’abbassa e chi si sa piegare,
perché grande è soltanto l’amore".
(Gen Verde - Servire è regnare)

Pensavo che sarebbe stato molto semplice raccontare la mia esperienza alla Mensa di Canepanova, perché spesso, quando ne parlo con qualche persona che non conosce questa realtà, sono talmente entusiasta che mi sento dire "Vengo anch'io a fare volontariato!".
Invece ho iniziato a scrivere e, dopo un attimo, mi sono bloccata.
Inizialmente non capivo la ragione, ma meditandoci su credo che il motivo siano le troppe - e troppo "forti" - emozioni che mi dà parlare di questo Servizio.

È stata una scelta consapevole, perché da tanti anni desideravo fare del volontariato, ma la sorpresa inaspettata è ciò che mi ha dato e continua a darmi umanamente, che nel tempo ha dato una svolta radicale alla mia vita.

Ho iniziato - grazie a Diva, un'amica volontaria - circa quattro anni fa; da allora la Mensa è letteralmente diventata la mia seconda casa e le persone che la frequentano - dai frati, ai volontari, agli 'ospiti' - una seconda famiglia.

Come dice sempre frate Enrico, "BASTA UN SORRISO" perché chi arriva triste, arrabbiato o sconfortato cambi espressione; basta chiedere "Come va?" o "Come stai?" per vedere le persone aprirsi al dialogo.

Chi è in situazioni di disagio, ha delle dipendenze, ha perso tutto e vive per strada senza dimora non è da tenere a distanza come fosse una persona 'pericolosa': siamo tutti più fragili nei momenti di bisogno e la forte necessità di essere ascoltati, di ricevere una parola di affetto, di poter condividere i propri problemi, fa sì che, nella maggior parte dei casi, le persone rivelino aspetti positivi spesso nascosti o apparentemente inesistenti. Con il tempo si crea spesso anche un rapporto di affetto reciproco che va oltre la frequentazione della Mensa, tanto che quando capita di incontrarsi per le vie della città, ci si ferma a chiacchierare.
Io ho maturato quasi un senso di "dipendenza" dal servizio in Mensa: ho iniziato in un momento di disoccupazione, andando tre volte alla settimana, e quando ho ripreso il lavoro, Canepanova mi mancava moltissimo. Mi sono resa conto che quanto ricevevo dagli altri - in modo assolutamente inconsapevole, da parte loro - era molto più di quanto offrivo io, e quel vuoto non si colmava con altro...

"Nessuno si salva da solo" - dice uno scritto di Fra' Pasquale: nessuno è migliore degli altri, tutti possiamo cadere - in uno o più momenti della nostra vita - e avere qualcuno che ci aiuti a risollevarci è fondamentale, soprattutto se questo aiuto è gratuito e privo di interessi. Vedere una persona che smette di piangere perché si vergognava di dover chiedere aiuto, uno sguardo riconoscente, un sorriso complice da chi si sente finalmente considerato e amato, dà veramente un senso alla vita.

Claudia

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