Benedetto sei Tu, Signore!

Con queste parole, tratte dal canto per la processione offertoriale della Veglia Pasquale, concludiamo la nostra Settimana Santa “corale”.

Quest’anno siamo stati chiamati, nel solco del nostro ministero, alla preparazione della Veglia delle veglie, della Celebrazione delle celebrazioni: la Veglia Pasquale.

Mai come in questa celebrazione, così ricca di testi, canti, segni, simboli, momenti, ben quattro liturgie in una sola cerimonia solenne, al coro è richiesto un forte impegno.

Se un coro impegnato nella liturgia non comprende l’importanza del suo ruolo all’interno della Settimana Santa sarebbe vano il suo impegno lungo l’intero anno liturgico: occorre sapere che tutto lo sforzo possibile deve essere riservato alla preparazione del triduo e in particolare della veglia pasquale.

Come la settimana ha il suo inizio e il suo punto culminante nella celebrazione della domenica, contrassegnata dalla caratteristica pasquale, così il culmine di tutto l’anno liturgico rifulge nella celebrazione del sacro Triduo pasquale della Passione e Risurrezione del Signore, preparata nella Quaresima ed estesa gioiosamente per tutto il ciclo dei seguenti cinquanta giorni (così recita il proemio della lettera circolare sulla preparazione e celebrazione edito dalla Congregazione per il Culto Divino).

Scriveva Mons. Antonio Parisi: il canto del popolo, dei ministri e del sacerdote celebrante riveste una particolare importanza nella celebrazione della Settimana santa e specialmente del Triduo pasquale, perché è più consono alla solennità di questi giorni ed anche perché i testi ottengono maggiore forza quando vengono eseguiti in canto.

Come curatori degli aspetti musicali della liturgia, non possiamo farci trovare impreparati a questo appuntamento fondamentale. Proprio durante questa settimana, il canto diventa elemento fondamentale e insostituibile dei vari riti da vivere con fede profonda. Non un canto qualsiasi, dunque, ma un canto-rito, così come previsto dalle rubriche.

Tanti i documenti ufficiali, o i discorsi di diversi papi, che hanno sottolineato con insistenza il compito ministeriale della musica sacra nel culto divino, citiamo qualche breve esempio:

  • perciò la musica sacra sarà tanto più santa quanto più strettamente sarà unita all’azione liturgica, sia dando alla preghiera un’espressione più soave e favorendo l’unanimità, sia arricchendo di maggior solennità i riti sacri.
  • insieme (NdR: come coro) potete meglio impegnarvi nel canto come parte integrante della Liturgia, ispirandovi al modello primo, il canto gregoriano. Insieme vi prendete cura della preparazione artistica e liturgica, e promuovete la presenza della schola cantorum in ogni comunità parrocchiale. Il coro infatti guida l’assemblea e – con i suoi repertori specifici – è voce qualificata di spiritualità, di comunione, di tradizione e di cultura liturgica.
  • vi raccomando di aiutare a cantare tutto il popolo di Dio, con partecipazione consapevole e attiva alla Liturgia. Questo è importante: la vicinanza al popolo di Dio.
  • vari sono i campi del vostro apostolato: la composizione di nuove melodie; promuovere il canto nei Seminari e nelle Case di formazione religiosa; sostenere i cori parrocchiali, gli organisti, le scuole di musica sacra, i giovani.
  • cantare, suonare, comporre, dirigere, fare musica nella Chiesa sono tra le cose più belle a gloria di Dio.
  • è un privilegio, un dono di Dio esprimere l’arte musicale e aiutare la partecipazione ai divini misteri. Una bella e buona musica è strumento privilegiato per l’avvicinamento al trascendente, e spesso aiuta a capire un messaggio anche chi è distratto.

In questi ultimi mesi il coro della fraternità di Canepanova si è arricchito della presenza di nuove voci che hanno messo a disposizione il loro tempo dedicandosi alla cura del canto e alla preparazione delle celebrazioni domenicali. L’impegno di diversi solisti per il canto dei sami di tutta la Settimana Santa ha reso visibile lo sforzo e il desiderio di contribuire alla cura della sacra liturgia.

Benedetto sei Tu, Signore!

Che anche quest’anno ci hai dato di cantare le tue lodi in questa santa Pasqua.

Benedetto sei Tu, Signore!

Per le voci che ci doni, per le nuove voci che si avvicinano al canto e alla tua lode comunitaria.

Benedetto sei Tu, Signore!

Per ogni nota che esce dai nostri strumenti.

Benedetto sei Tu, Signore!

Per ogni volta che con la Tua grazia riusciamo ad essere veicolo di bellezza, fede, vivacità e arte.

Benedetto sei Tu, Signore, che per intercessione di Santa Cecilia, nostra patrona, ci sostieni e aiuti a comprendere l’importanza del nostro ministero-apostolato per la comunità che serviamo. 

Il Coro di Canepanova

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SS. Messe feriali: 8.15; 18.30
SS. Messe festive: 11.30; 18.30
Confessioni: tutti i giorni (tranne il venerdì pomeriggio) dalle 8.45 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00