Omelia nella solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo

19 Novembre 2022

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Dal Vangelo secondo Luca (Lc 23,35-43)

In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto».
Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male».
E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».


Mi chiedo, fratelli e sorelle, come tenere insieme il brano di Paolo, che abbiamo ascoltato come seconda lettura: un inno stupendo, che noi preghiamo nella Liturgia delle Ore, un'acclamazione al Cristo Signore, Re dell'Universo, Signore del Tempo, della Storia, Gesù, Figlio di Dio; tutto è stato fatto per mezzo di Lui, in vista di Lui (noi siamo immagine e somiglianza Sua), tutto quello che il Padre ha fatto lo ha fatto per mezzo del Figlio, e tutto vive in funzione del Figlio. Quindi un Cristo Glorioso, come oggi ci dice la Liturgia: oggi è la festa di nostro Signore Gesù Cristo, Re dell'Universo: questo ci dice Paolo. E anche questo, in un certo senso, ci dice il Secondo Libro di Samuele, dove Davide viene proclamato Re e tutte le tribù vanno da Davide: una scena commovente e gli dicono: «Ma noi siamo tue ossa, tua carne! Tu pascerai il mio popolo Israele, tu sarai capo d'Israele». E Gesù è discendente di Davide! Quindi, capite, Davide è stato il più grande re, quello che ha costituito il Regno, ha vinto su tutti i nemici; e da lui sarebbe venuto fuori il Messia.


Ma come teniamo insieme questo con il brano del Vangelo di stasera? Spero che l'avete ascoltato e che vi abbia ferito almeno un po': ché, se l'abbiamo ascoltato così... Facciamoci sempre la domanda se l'abbiamo ascoltato! E, se non ci ha toccato, andiamo in crisi, per favore, perché non può non toccarci un brano di Vangelo così: vuol dire che siamo completamente assenti! E, se il Vangelo non ci ferisce, non ci punge il cuore, ahimè, siamo perduti! Ve lo dico con forza, perché lo sto dicendo a me innanzi tutto: siamo perduti!


Come conciliare che la Chiesa ci dice che oggi è la fine dell'Anno Liturgico: acclamiamo a Cristo, Re dell'Universo! Che re è? È in croce: dov'è il Suo potere? dov'è il Suo potere? Certo noi sappiamo tutto: duemila anni di Storia, siamo stati così rimpinzati da bambini (la Croce, il Crocifisso!), quando non capita a noi (guai se capita a noi!); o, se capita a una persona cara, peggio ancora: perdo le staffe e la fede pure!

Noi, fratelli e sorelle, se siamo qui, è perché siamo discepoli di questo Cristo qui: il Cristo che ha abbracciato la nostra umanità, a partire da Nazaret, quando si è incarnato nel seno di Maria Vergine, quando è nato a Betlemme, ha vissuto soprattutto in Galilea, ed è morto a Gerusalemme e poi è risorto ed è asceso al Cielo. Questo Cristo qui noi crediamo, che ha condiviso la nostra vita in tutto!


Nell'immaginario collettivo... è inutile che stiamo qui a nasconderci sempre dietro il ditino, come fanno i bimbi (non funziona da grandi! ai bimbi lo facciamo passare, ma da grandi non possiamo giocare col ditino): ci nascondiamo dietro il dito. Noi, nell'immaginario che abbiamo Gesù è un Cristo Glorioso, Dio è un Cristo "todo poderoso", come dicono (un'espressione che mi piace), l'Onnipotente, l'Onnisciente, Dio grande e terribile, che schiaccia i nemici. Questo abbiamo noi dentro; se non ce l'avete, siete dei casi speciali e di questo lodo il Signore, ma ho qualche dubbio. E Gesù invece è venuto a evangelizzare questa visione "demoniaca" di Dio: Dio non è Colui che domina, non è Colui che schiaccia gli altri, non è Colui che asservisce gli altri, ma è Colui che si mette al servizio degli altri, cioè di noi Umanità, fino a dare la vita per tutti. È questa l'immagine che ci consegna il Vangelo, che mette in crisi tutti gli stereotipi che abbiamo in mente e un certo tipo di educazione cristiana che abbiamo ricevuto (forse l'ho ricevuta io e vi chiedo perdono se proietto su di voi il mio immaginario "diabolico", ma credo che siamo tutti nella stessa barca): il Cristo che ci convince, che ci cambia la vita è questo qui; e noi, se siamo sinceri, ci rispecchiamo benissimo nelle diverse figure che stanno attorno alla Croce, dove tutti sono accomunati da un unico grido: Salva te stesso! Tutti invitano Gesù a salvare Se stesso, a iniziare dai capi, che addirittura Lo deridevano! Pensate che cosa ha dovuto subire Gesù: la derisione dei capi religiosi, che erano quelli che avrebbero dovuto riconoscerLo e accoglierLo, visto che loro dicevano di servire il Dio Onnipotente, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe, e non riconoscono l'ultimo inviato, il Figlio. I soldati si divertono anche loro, ma si erano divertiti fino a quel momento su Gesù: Gliene hanno fatte di tutti i colori! Lo deridevano anche loro e invitano Gesù a salvare Se stesso, se è il Re dei Giudei, perché loro servivano il vero re, che per loro era Cesare, e non hanno riconosciuto di avere davanti il vero Re dell'Universo, Gesù Cristo Signore! Infine uno dei ladroni invita Gesù anche lui a salvare Se stesso ("e salva anche noi!"), non comprendendo che Gesù era lì con loro, ma non per le stesse motivazioni. Questa è una perla preziosa di Luca: l'altro ladrone, che cerca di spiegare a quel ladrone che insulta, ci dice il testo, insulta Gesù, invitandoLo a salvarSi e a salvarlo: «Ma tu non hai capito ancora chi è questo personaggio che sta in mezzo a noi? Non hai capito che in mezzo a noi c'è Dio?» Ecco, il ladrone riconosce in quell'uomo, crocifisso come lui, la presenza di Dio e invita l'altro a solidarizzare con quella sofferenza, che è una sofferenza accolta per amore, non subita! mentre loro l'hanno subita per il male che hanno fatto, perché si erano ribellati al potere romano e sono stati messi in croce, Gesù ha accolto quella sofferenza lì, per portare a compimento il progetto d'amore del Padre, che è dare la vita per la Salvezza del Mondo, per salvare tutta l'Umanità; e il Padre, in modo misterioso, ha scelto la via della Croce e la Croce è il punto più lontano da Dio: e questo è stato doloroso per Gesù, perché quando Gesù era lì in croce, lì era nel punto più lontano, perché Gesù si era fatto carico di tutti i peccati degli uomini, passati, presenti e futuri. Ma questa sofferenza di Gesù in croce è come lenita dalla presenza di questo cosiddetto "buon ladrone", come ormai lo conosciamo: questo ladrone, a dispetto di tutti gli altri, riconosce in Gesù il Figlio di Dio e Gli fa quella splendida preghiera: Gesù, ricordati di me, quando entrerai nel Tuo Regno! E Gesù risponde (le uniche parole che dice, perché vedete che agli insulti, alle derisioni non risponde): «Oggi con me sarai nel Paradiso». Quell'oggi è una caratteristica di Luca: qualcuno dice che questo è il settimo "oggi" che troviamo nel Vangelo di Luca e sette è la pienezza, la perfezione; quindi vuol dire che qui c'è il pieno compimento di tutto quello che Gesù aveva detto e fatto per la Salvezza, e non per la condanna, dell'Umanità.


E chiudo. C'è una cosa bellissima, che quando l'ho scoperta, a me scalda tantissimo il cuore e mi fa saltare, saltellare di gioia: è la scoperta che fa questo ladrone! Questo ladrone guarda Gesù, Lo riconosce (probabilmente ne aveva sentito parlare, le loro strade si erano in qualche modo incrociate), e riconosce in Lui un innocente: non era un malfattore! non c'entrava niente lì, per lui era assurdo che Gesù fosse lì! Ma poi, contemplandoLo, sentendo la Sua vicinanza, sentendo questa umana solidarietà di Gesù nei suoi confronti, alla fine fa una scoperta, che per me è la più bella scoperta che si possa fare: Gesù è lì per stare con lui, in quel momento finale della sua vita! Il "buon ladrone", così come lo chiamiamo, scopre che Gesù è in croce per stare con lui: Gesù sale in croce per stare insieme a me, che sono crocifisso. E questo, fratelli e sorelle, ci dà una profonda consolazione, e soprattutto ci dà la forza, la speranza e una rinnovata passione per affrontare le nostre croci quotidiane.

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