Omelia nella festa del Battesimo del Signore

8 Gennaio 2023

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Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.
Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare.
Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».


Per entrare dentro questa importantissima festa del battesimo del Signore è utile, ci aiuta partire dalla seconda lettura degli Atti degli Apostoli, dove abbiamo una testimonianza in prima persona dell'apostolo Pietro, che dice: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga». Al di là dell'episodio specifico che ci farebbe perdere tanto tempo, è interessante notare il cammino che compie l'apostolo Pietro... e sappiamo tante cose di lui: del suo rinnegamento, del suo non riuscire a capire quello che Gesù diceva e faceva, di non riuscire a stargli dietro, a seguirlo. Ecco qui (siamo già dopo la Morte, la Resurrezione, l’Ascensione di Gesù al cielo e il dono dello Spirito Santo) Pietro, di fronte agli eventi successi, si ferma e dice: mi sto rendendo conto che Dio non viene solo per noi israeliti, ma il Dio di Israele, attraverso Gesù, diventa il Dio di tutti! Di chiunque, a qualunque nazione appartenga: non c'è più giudeo, greco, schiavo, libero, uomo, donna, dice Paolo, ma siamo tutti in tutti! 

Pietro fa un cammino. E questo, personalmente, è interessantissimo: davvero mi fa saltare in alto! Come a dire che il percorso di vita, così come il percorso di fede, è caratterizzato dal cammino, da un procedere giorno dopo giorno, dove è richiesta tanta pazienza: nei nostri confronti in primis, nei confronti di Dio, nei confronti degli altri. C'è un cammino graduale e progressivo che siamo chiamati a fare, per entrare dentro il mistero della nostra vita. E c'è una chiave privilegiata per entrare nel mistero della nostra vita e quindi della vita degli altri: la vita di Gesù. Per chi vuole, questa è una possibilità accessibile a tutti: Dio vuole che tutti gli uomini siano salvi e giungano alla piena conoscenza della verità. E ci dice ancora l'apostolo Pietro, in fondo al brano che abbiamo ascoltato, che cosa fa Gesù? Consacrato in Spirito Santo dal Padre (Spirito Santo e potenza), Egli passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con Lui. 

Ecco qual era il mestiere di Gesù: fare del bene, dire bene di chiunque incontrasse! E questo, se vi ricordate, era l'augurio di inizio anno che ci ha fatto la Madre Chiesa, con la prima lettura del libro dei Numeri, no? Dio che ordina a Mosè e Aronne di benedire il popolo, e quella benedizione è arrivata fino a noi, attraverso Gesù Cristo. E dicevamo in quella sede che "benedire" significa "dire bene": Dio dice bene sempre e comunque di chiunque! E questo, ripeto, è il mestiere che ha portato avanti Gesù Cristo: ha detto bene e ha fatto bene e Pietro, che ne aveva fatto esperienza, lo testimonia. E quello che Gesù diceva e faceva si realizzava quando trovava dei cuori accoglienti, quando trovava delle persone che davano credito a quello che Gesù diceva e faceva. 

C'è una cosa che mi ha colpito e mi riaffiora continuamente da ieri mattina: la prima Lettura di ieri, 7 gennaio, presa dall'apostolo Giovanni. E diceva che il Comandamento che bisogna osservare è "Credere nel Signore Gesù Cristo e amarci gli uni gli altri". Vi confido la mia ignoranza, così almeno si sappia, tanto può diventare motivo di vanto, perché così almeno si progredisce, mentre, ahimè, quando ci sentiamo arrivati, vuol dire che siamo finiti! Io non avevo mai posto attenzione a questo versetto della Lettera di Giovanni: per me il Comandamento era quello contenuto nel Vangelo di Giovanni! Questo è il Comandamento Nuovo: "Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi". Qui nella Lettera, è interessante!, si dice che il Comandamento è "Credere in Gesù e amarsi gli uni gli altri", come Gesù ci ha mostrato, e noi sappiamo che Gesù, per l'evangelista Giovanni, l'ha mostrato chinandosi e lavando i piedi degli Apostoli. E perché tutto quello che Gesù dice, fa è efficace, sempre se trova dei cuori accoglienti, perché Gesù propone, non impone niente a nessuno! Piccola parentesi: Mi dispiace e mi addolora, mi ferisce, se c'è ancora qualcuno che pensa che la Fede deve essere imposta: Gesù non ha imposto nulla! Se nella nostra testa circola questo pensiero, per esperienze negative passate che abbiamo vissuto, prendiamo in mano il Vangelo: siamo adulti, non dobbiamo stare lì come degli uccellini ad aspettare che arrivi chissà chi! Siamo adulti e vaccinati: prendiamo in mano questo benedetto Vangelo: non è peccato! Andiamo a leggere e non troveremo niente di tutto ciò che la nostra testa custodisce gelosamente. E il Vangelo spazza via un po' di fantasmi che abbiamo!

Perché Gesù è credibile? Perché, oltre a essersi fatto uno di noi, è il Mistero del Natale: è diventato bambino e si è lasciato incontrare da chiunque, dai pastori (sappiamo che erano emarginati dalla società del tempo), dai Magi (erano pagani, lontani dal culto di Israele): si lascia incontrare da chiunque e si manifesta a tutti. Questo Gesù, oltre a nascere per noi, sceglie liberamente di ricevere il Battesimo da Giovanni. Che significato ha per noi questo? Gesù si mostra solidale a ogni uomo fino in fondo. Gesù si mette in fila con tutti i peccatori e si mette in fondo, in modo che non ci sia nessuno dietro di Lui, in modo da salvare tutti! Gesù si mette in fondo alla fila: non perché sia peccatore, ma perché Lui ha scelto di condividere la vita di tutti, in modo che nessuno potesse sentirsi escluso da Lui! E Giovanni, che era sano di mente, mi viene da dire!, ragionava, si accorge di questa cosa e punta i piedi e gli dice: "Ma cosa stai facendo?", "Non va bene questa cosa, non è il Tuo posto!", "Sono io che devo essere battezzato da Te non Tu da me". E Gesù quasi, permettetemi!, implorando, dice: "Giovanni, ti prego, battezzami, perché così si adempie ogni giustizia!" E la Giustizia non è quello che abbiamo in testa noi: la Giustizia vuol dire la Volontà di Dio! Perché è così che si compie il Piano di Dio, perché così vuole il Padre, perché così io mi sperimento figlio! E un Gesù, che si mette in fila e si lascia battezzare da Giovanni, nessun uomo, nessuna donna di ogni tempo poteva immaginarlo! Noi ormai, dopo duemila anni di Cristianesimo, siamo assuefatti, siamo narcotizzati, no? "Ma sì, che cosa volete che sia? Gesù è stato battezzato?! Anch'io sono stato battezzato!" Auguri, Buon Cammino... 

Ma è un fatto sconvolgente e Giovanni se ne è accorto! Come già dicevamo, lo sottolineo, un Gesù così solo Dio poteva darcelo! Nessuna religione poteva inventarlo, infatti con Gesù c'è la fine di ogni religione! Rispetto per tutti, dialogo con tutti. Però proviamo a dire chi è Gesù per noi e la novità sconvolgente che ha rappresentato. E il Battesimo è solo l'inizio di un cammino, e lì Gesù presenta la sua "carta di identità", ci dice plasticamente che tipo di Messia vuole essere: subito, quando esce dall'acqua, c'è la conferma, il sigillo del Padre attraverso il dono dello Spirito, che scende su di Lui, mentre si sente la voce del Padre: "Questi è il Figlio mio, l'amato". Non altri! ma non perché gli altri non lo siano: lo sono in Lui, se vivono come Gesù: è quello l'atteggiamento dei figli, è lì che si mostra l'umanità vera, l'umanità bella, l'umanità rinnovata! Ed è con questo atteggiamento di Gesù che gli uomini possono vivere in pace fra di loro! È quella forma che Gesù ha appreso, che realizza veramente l'uomo: la via della solidarietà profonda con l'umano. E il Padre si compiace. Il Padre, sottolineo questa cosa e chiudo, del quale noi non vediamo il volto, se non attraverso Gesù, ma sentiamo la voce. E questo ci dice una cosa interessante: noi siamo sempre alla ricerca del vedere, del sensazionale e corriamo di qua e di là; di Dio possiamo ascoltare solo la voce e quindi ritorno a quello che avevo detto prima: l'ascolto del Vangelo è di fondamentale e vitale importanza, non solo se vogliamo conoscere Dio, ma se vogliamo conoscere noi stessi e quindi coloro che ci circondano.


 

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