Sulla Convivenza

fr. Enrico

Non si tratta di dire “che male c’è”, ma di chiedersi in sincerità e verità “quale bene c’è”, quale vita si generi in me e nell’altra persona nella convivenza, e soprattutto, quanto un certo tipo di comportamento possa rendere feconda la relazione. Chiaramente il bene della coppia e le scelte più opportune non nascono da una semplice messa in pratica di una regola della Chiesa, neanche dalla soddisfazione unilaterale delle proprie voglie, ma dalla presa di coscienza del bene e della vita che sono in gioco.

Certamente non si tratta di obbedire come soldatini ai precetti morali che la Chiesa ci consegna, ma di formarsi una coscienza critica poggiata sulle radici del Vangelo di Gesù Cristo. È chiaro, però, che, se la santa madre Chiesa ci consegna delle norme, adduce ragionevoli e divine motivazioni. Non possiamo pensare e credere di sapere benissimo quale sia il nostro vero bene. Noi abbiamo una visione parziale della realtà e delle sue dinamiche più profonde. Necessitiamo di uno sguardo più ampio per fare scelte grandi che vadano ben al di là del ristretto sguardo della coppia. Conviene chiedersi:

• Su quale fondamento vogliamo costruire?
• Quale amore vogliamo esprimere?
• Che tipo di bellezza desideriamo comunicare?

Occorre mettere a fuoco che in gioco non c’è soltanto la nostra libertà, ma la nostra felicità. Oggi si fa troppo leva sull'espressione della libertà personale, col rischio di scivolare in un libertinaggio dal sapore del “faccio solo quanto mi gratifica al momento”. Si è incapaci di gettare uno sguardo al domani e progettare una vita insieme sul medio-lungo periodo, perché vittime dell’incertezza nella quale siamo immersi.

Cristo rimane l’unica certezza, il solo appoggio, la roccia sulla quale possiamo edificare una vita di coppia stabile e duratura. Chiaramente se non c’è una vita in Cristo, non si potrà mai comprendere perché aspettare o impostare in un certo modo le basi del proprio futuro insieme. Certamente la coppia è chiamata ad autodeterminarsi, ma questo è possibile se e solo se la relazione è intessuta dallo Spirito Santo. Ogni persona è un mistero a sé stessa, possiamo solo immaginare cosa possa saltar fuori quando due persone scelgono di stare insieme da sole, due diversità incapaci di vera fedeltà! Appare chiaro che il Signore Gesù rimane necessario per una vita insieme che dica concretamente di un amore donato fino alla fine: “avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine” (Gv 13,1).

Non è questione di seguire a occhi bassi delle regole imposte dall’esterno ma di fare spazio a quel desiderio profondo di vita piena che solo il Signore Gesù ci potrà garantire. “Ama e fa ciò che vuoi” può diventare il nostro motto se lasciamo che la vita di Gesù circoli in e tra di noi.


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