Sull'Appartenenza

fr. Enrico

Tutti noi apparteniamo a qualcuno, anche se non sempre riusciamo a percepirne i benefici annessi e connessi. Ci sentiamo esseri sperduti sul pianeta terra senza forti legami e profonde radici, tali da permetterci di spiccare il volo. Sentire e percepire questa appartenenza è di fondamentale importanza per vivere in pienezza i nostri giorni e gustare quella pace e gioia per cui siamo stati creati e a cui siamo stati destinati.
Risulta chiaro che non basta un’appartenenza ai propri simili, perché impossibilitati ad appagare i desideri profondi che abitano le profondità del nostro cuore. “Ci hai fatti per Te e inquieto è il nostro cuore finché non riposa in Te” ci ricorda Sant’Agostino nelle Confessioni, per indicare che la creatura trova il proprio completamento solo nel suo Creatore e Signore, oltre a rimandarci al passaggio finale della nostra vita dove sperimenteremo un’appartenenza piena e completa.
Non possiamo vivere senza questa radicale appartenenza, ci fornisce i requisiti fondamentale per abitare in questo mondo con fiducia, speranza e passione. “Non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni. Se dovrai attraversare le acque, sarò con te, i fiumi non ti sommergeranno; se dovrai passare in mezzo al fuoco, non ti scotterai, la fiamma non ti potrà bruciare”, dice il Signore per bocca del profeta Isaia. Non dobbiamo temere niente e nessuno, il Signore ci sostiene e ci protegge – i capelli del nostro capo sono tutti contati –, guarda con amore la nostra vita e ci custodisce come aquila che veglia la sua nidiata.
Accogliamo questo invito ad appartenere al Signore e godiamo di questo speciale ed unico privilegio di diventare sempre più somiglianti a Lui, nutrendoci del Suo Corpo e del Suo Sangue. Non si tratta di fare chissà che cosa ma di rimanere in Lui, favorendo le migliori condizioni perché questa appartenenza si rinsaldi giorno dopo giorno: “Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me”, ci ricorda Gesù nel vangelo di Giovanni.
Appartenere a Gesù e rimanere in Lui è l’unica condizione perché la sua vita possa scorrere dentro di noi, così da portare frutti abbondanti in sante opere a favore di chiunque si faccia nostro prossimo. Non rimandiamo a domani quello che possiamo fare oggi, scegliamo di restare in Gesù per appartenergli sempre di più e gustare e vedere quanto è buono il Signore per coloro che scelgono liberamente di essere suoi discepoli, figli dell’unico Padre celeste.


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