Conversione è una parola fuori moda in questo nostro tempo, perché ci rimanda a vecchi luoghi comuni legati alla religione cattolica e, soprattutto, ad una messa in discussione personale a cui l’uomo di oggi è fortemente allergico. Dobbiamo ammettere di avere non pochi pregiudizi riguardo all’educazione religiosa ricevuta, unitamente ad alcune stratificate esperienze negative che pesano come macigni di fronte ad ogni nuova proposta fattaci in tale ambito. Inoltre è bene aprire gli occhi su un dato di fatto: facciamo sempre più fatica ad accogliere chiunque la pensa in modo diverso da noi.
Conversione significa rimanere aperti al cambiamento che le vicende quotidiane ci richiedono per rimanere viventi, mai arrivati e sempre desiderosi di mettersi in discussione per continuare a passare dal bene vissuto al meglio sperato. Rischiamo di vivere una vita rassegnata e relegata entro ristretti confini, non tanto e solo geografici, quanto a livello di spazio interiore. Siamo chiamati a volare in alto e non accontentarci di quanto già vissuto e dei passaggi fatti, perché, se ci affidiamo a Colui che tutto può, vedremo cose più grandi di queste (cfr. Gv 1,50).
Conversione ci rimanda ai continui passaggi che vogliamo e possiamo fare, per scendere nelle profondità del nostro cuore ed accogliere la presenza di Colui che sempre ci attende e desidera rinnovare la nostra vita: “vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme” (Ez 36,26-27).
Conversione ci proietta sempre fuori di noi per seguire le orme di Colui che tutto si è donato a noi e promette quella pienezza di vita che neanche riusciamo ad immaginare e, ovviamente, a realizzare. Io sono la via che conduce alla verità e alla vita, afferma solennemente il Signore (cfr. Gv 14,6): sta a noi dare credito o meno a questa Buona Notizia che ci viene annunciata e sperimentare la sua potenza nella nostra vita.
Conversione da abbracciare per concretizzare l'irrealizzabile desiderio che ci abita: amare ed essere amati senza misura. Questo sarà possibile non già in base alle nostre sole forze ma per virtù di Colui che ci ha amato fino a dare la vita per l’umanità intera. E allora faremo una piacevole scoperta che ci stupirà non poco: il mio vero bene è nascosto nel bene della persona che mi sta accanto. Quindi non ci resta che ripercorrere i passi di Gesù di Nazareth: “il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui” (At 10,38).
Conversione da noi stessi, perché siamo l’unico vero ostacolo alla Grazia del Padre che ogni giorno vuole agire nella nostra vita per renderci più somiglianti al Figlio benedetto, di cui portiamo impressa l’immagine. La Quaresima, appena iniziata, è un tempo favorevole per vivere tutto questo e deciderci per Dio, certi che Lui è sempre dalla nostra parte per usarci misericordia.
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