Felicità, esiste ancora?

Diamo il via ad una nuova rubrica che ha come protagonista il nostro fra Pasquale, ovvero alcuni suoi pensieri scritti negli anni novanta quando era vicario parrocchiale a Busto Arsizio. Riflessioni che nascevano dalla vita quotidiana, dal cammino personale e fraterno, oltre che dai tanti incontri vissuti e dalle tante situazioni accompagnate. Ci sembrano di una attualità sorprendente e per questo le condividiamo volentieri con ciascuno di voi.
Buona lettura e buona vita!


di fra Pasquale


La felicità, dice il vocabolario della lingua italiana, è "la compiuta esperienza di ogni appagamento". La nostra vita è una realtà dinamica, ogni giorno è diverso, ogni situazione ha una propria risoluzione ottimale. Ciò che oggi mi rende felice, domani potrebbe non bastare, perché non si è felici una volta per sempre e ogni giorno è un ricominciare daccapo. Alcuni cercano la felicità nel possesso, nel comperare, nell'aumentare il conto corrente bancario, questo talvolta a scapito di altri uomini che vengono defraudati nei loro diritti più elementari.

La vita è maestra, non vi è felicità duratura e stabile nell'avere, tutto ciò è una grande illusione, chi ha vorrebbe avere sempre di più. La società consumistica continua a creare falsi bisogni, nei quali cadiamo irretiti, presi come siamo da questo affanno del pos-sedere. In questa rincorsa, si diviene pure meno capaci nel discernere e fortemente condizionati nella propria volontà. La facilità con la quale si pensa di avere tutto e subito, basta avere disponibilità di investimenti, non solo illude l'uomo rendendolo sempre più schiavo dei suoi falsi bisogni, ma ancor peggio lo separa dall'altro uomo, rinchiudendolo nel proprio "io". Così, per rincorrere una pretesa felicita, si diventa perfino nemici gli uni contro gli altri, nella stessa famiglia, nello stesso rione, nello stesso paese. Bisogna rompere questo cerchio, incamminarsi, se necessario, verso la strada dell'incomprensione e della solitudine per liberarsi dalla mania del possesso. Occorre gridare a squarciagola che c'è più gioia nell'essere, che nell'avere.

Felicità è nell'amicizia fedele e disinteressata, nell'amore che supera ogni tradimento, nel donare più che nel ricevere. Per fare questo, dobbiamo dare spazio nel nostro intimo ad alcune realtà forse dimenticate e giudicate ormai sorpassate: quali il silenzio, il discernimento, il dialogo e per chi crede, nella preghiera. Felicità, è l'uomo che prende coscienza della sua giusta dimensione di creatura, dove tutti sono pari nella dignità, per il semplice fatto di esistere e respirare senza guardare la differenza di ordine sessuale, sociale o religioso.

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