di fra Pasquale
Un bel giorno due pecorelle brucano placidamente in un prato.
L'atmosfera e l'armonia sono tali che entrambe aprono il cuore una all'altra e nemmeno si rendono conto che nel vagare sono giunte al limite del pascolo. Una staccionata, molto facile a superarsi, le divide da altri pascoli anch'essi molto belli.
"E' davvero incantevole", dice una di esse e l'altra: "com'è verde quell'erba, già ne gusto solamente a pensarci!" Ora un silenzio profondo scende fra di esse e senza più guardarsi né voltarsi indietro la più piccola si infila senza fatica tra un palo e l'altro e via.
Ora è sola, ma l'entusiasmo è tale che nemmeno se ne accorge e bruca erba a più non posso, ma tanto più ne bruca tanto più questa perde sapore. Ora c'è un po' più di affanno, l'erba è sempre più verde sempre più bella a guardarsi eppure non ha il sapore di quando stava con l'altra pecorella.
Ora ritorna al confine dove l'altra pecora è rimasta a pascolare e dice: "non è poi così buona come sembrerebbe quest'erba", e l'altra risponde: "forse è perché la stai mangiando da sola, come puoi sentire la bontà se non la dividi con qualche altra pecora?"
È proprio così anche tra gli animali: non è possibile essere felici da soli. La felicità esige un Tu.