di fra Pasquale
Salivo con ansia verso il Santuario. Sentivo un grande desiderio d'incontrarlo. "Lassù lo incontrerai", mi dicevano tutti quelli che erano per la strada, lo salivo in silenzio... dentro un grande vuoto. Ero solo e forse mai come in quel momento ho sentito la mia pochezza e il mio peccato. Ancora chiuso dentro di me alzai lo sguardo e vidi un vecchio mendicante seduto sul ciglio della strada che a tutti chiedeva allungando la sua mano. Nel suo sguardo vi era la serena rassegnazione di chi avendo provato tutto nella vita confidava ancora una volta nella bontà di quei passanti che salivano verso l'alto. Da anni, oramai, la gente lo sfamava e lui ringraziava, ringraziava sempre per ogni cosa.
Ora tocca a me, sono di fronte a lui, la sua mano è tesa e non mi resta che afferrarla vincendo il mio timore. Ora, posso vederlo in viso, sembra sia lì da sempre ad aspettarmi. "Non ho nulla da darti", balbetto in qualche modo, "mi sento così impotente e povero", continuo con le lacrime agli occhi.
Lui mi guarda e sorride, mi prende il viso tra le sue mani e mi dice: "Ti prego, dammi la tua angoscia!". lo lo guardo, ho finalmente capito, gli dono la mia angoscia e salgo spedito, quasi balzando, verso il Santuario dove Lo incontrerò.
