Il deserto grande di pregare, di ascoltare, di silenzio; non è possibile competere col tempo o le cose da "fare". Ci sarà sempre tanto da "fare", ma come "fare" senza "fare" un poco di silenzio e poter ascoltare e pregare prima di agire? O meglio, se voglio "fare" e solo "fare", posso continuare in questo modo: tante piccole cose - oppure grandi, è sempre lo stesso - da "fare" messe lì accanto una all'altra... è sera ed è mattina, lo sento di vivere senza anima come se avessi perso il centro della mia esistenza. Non vorrei tanto "fare", ma amare, vivere tutto quanto faccio nell'amore; chiedo troppo? Sì, chiedo troppo se insisto a voler "fare" senza crearmi degli spazi di intimità con il Padre. Dice il Vangelo che Gesù spesso fuggiva nel deserto o comunque si ritirava nel silenzio e nella preghiera perché era per Lui l'unico modo per "fare" il punto della situazione; solo così poteva dialogare con il Padre e incominciare la sua giornata. Gesù non viveva facendo delle cose, ma agiva nell'amore e ci ispira perché aveva il coraggio del silenzio e della preghiera. Gesù aveva il coraggio di riconoscere le proprie debolezze e di avere bisogno del Padre, coraggio che devo trovare anch'io se davvero desidero una vita nell'amore. Devo trovare il coraggio di scegliere e di abbandonare il "fare" per divenire nell'essere, un uomo che sa trovare tempo e spazio per il Padre. Con la preghiera, la meditazione, il silenzio scopro ciò che realmente "sono", e poi posso agire perché, per "fare", bisogna prima "essere": ciò che veramente sono, solo Dio me lo può rivelare.