Inizio con il ringraziare Frate Enrico Russotto per la pienezza di contenuti elargita in quei giorni, che restano tesoro prezioso per il resto del mio cammino. E ora accolgo l'opportunità di condividere la mia esperienza. Oggi la proclamazione del Vangelo mi ha interrogato su alcune cose e mi ha fatto ripensare all'importanza degli esercizi spirituali vissuti questa estate. Nel Vangelo di oggi Gesù dice "Chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà". E mi sono posta questa domanda: per chi vivo la vita e soprattutto per chi la perdo. Mi sono data anche delle risposte, le stesse che ci diamo un po’ tutti: la famiglia, gli amici, il lavoro, relazioni vissute secondo desideri e aspettative, a volte, non realizzate. Agli esercizi spirituali, però, c'è la scoperta di un'altra risposta, agli esercizi viviamo tutto il tempo in relazione con il Signore. Il silenzio è stato utile perché, se avessimo parlato gli uni con gli altri, saremmo stati lì per noi stessi oppure per gli altri, invece agli esercizi spirituali siamo lì per ascoltare Dio, per stare un po’ di più in sua compagnia, siamo lì per Lui, non c'è un altro motivo. Ogni altro motivo è di poco valore. Così quando Gesù mi dice "Chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà", penso che perdere la propria vita, voglia dire trovare la vera vita nella relazione con il Signore, in qualunque stato di vita. Significa dare importanza a Lui in tutte le azioni compiute e le persone incontrate, questo vorrei provare ad attuare ogni giorno della mia vita, così come riesco, con l'aiuto delle persone che sono già in cammino alla sequela di Cristo e soprattutto con l'aiuto di Dio misericordioso.
Elena
