Dodici donne in cammino verso Santiago di Compostela

Dodici donne – Heidi, Ada, Monica, Silvia, Serenella, Claudia, Silvietta, Elena, Edda, Laura, Maria Rosa e Maria Luisa - provenienti da Pavia, Casteggio, Lodi e Bruxelles, dodici donne dai 43 ai 70 anni unite in parte dall’amicizia, in parte dal desiderio di mettersi in gioco, con la segreta speranza di trovare, ritrovare, accogliere e confermare nel proprio cuore Gesù.

Lo zoccolo duro del gruppo è nato anni fa da un’idea della nostra amica Élisabeth, che dalla Francia ha portato l’esperienza dei pellegrinaggi distinti da un lato per le mogli e dall’altro per i mariti del Gruppo Famiglie. Poi queste prime donne hanno invitato altre amiche, principalmente mamme scout del Pavia 1 e del Pavia 4, colleghe e amiche di amiche, fino ad arrivare a noi.

Avevamo già fatto altri pellegrinaggi, a cominciare dal primo, quando è scoccata la scintilla tra di noi, al convento di Santa Maria del Monte Carmelo a Concenedo (Lecco) dove abbiamo conosciuto la nostra indimenticabile madre Cristiana Dobner. E poi il cammino di Oropa, il sentiero del Viandante, la Via Francisca, il convento del Monte Mesma da fra Maggiorino. Sullo sfondo stava sempre lui, il mito, il Cammino di Santiago.

L’anno scorso un mio collega ha condiviso su Facebook la sua esperienza: aveva fatto il Cammino Inglese. L’ho detto alle ragazze e la macchina si è messa in moto da sola. Abbiamo informato i mariti, acquistato le guide, deciso i giorni, comprato i biglietti aerei, affidato a Maria Rosa la parte spirituale ed eravamo già con il cuore a Santiago. Qualcuna di noi non è potuta venire, perché in alcuni momenti della vita non è possibile allontanarsi dalla famiglia, ma lo Spirito del Signore, in modo magistrale bisogna ammetterlo, ci ha fatto accogliere nel gruppo alcune donne che mai avevano camminato con noi. Per dirla tutta, ho visto per la prima volta Heidi di persona nei bagni dell’aeroporto di A Coruña: lei arrivava da Bruxelles, io uscivo dal bagno dopo il volo da Malpensa, ci siamo riconosciute e ci siamo gettate l’una nelle braccia dell’altra. Solo dopo ho scoperto che Heidi non è facile alle effusioni, ma eravamo così piene di gioia in quei giorni che tutto era possibile.

È stato un pellegrinaggio davvero formidabile!

Il Cammino Inglese, da Ferrol a Santiago di Compostela, si snoda da nord a sud, lungo la Galizia. L’abbiamo percorso in cinque giorni, partendo da Ferrol domenica 17 settembre.

Mille sono state le esperienze che abbiamo vissuto: ci siamo svegliate quando era ancora notte fonda, per metterci in cammino alle 6 del mattino con la torcia sulla fronte, perché fino alle 8 da quella parte del mondo non albeggia. Abbiamo potuto assaporare la magia dei boschi nella notte, con il cielo stellato sopra di noi, la gioia del cuore dentro di noi, l’inconfondibile profumo di eucalipto, il rosario recitato alle prime luci dell’alba, un passo dopo l’altro. Abbiamo dormito negli ostelli, in camerate molto spartane e un filo orride, ma anche in luoghi accoglienti, con camerate confortevoli, salottini, lavatrice e asciugatrice, cucina a disposizione. Siamo state incredibilmente in silenzio, ma abbiamo anche camminato chiacchierando fitto fitto, raccontandoci di figli, mariti, genitori, lavoro, amici, fede, dolori, gioie, fatiche. Ci sono sfilati accanto paesaggi incantati, l’oceano, ortensie magnificenti, dalie coloratissime, bellissime castagne nei loro ricci, l’erica rosa nel sottobosco, le casette galiziane con i tipici granai sospesi. Abbiamo pregato, meditando ogni giorno su di una beatitudine, siamo andate alle messe dei pellegrini, che si concludevano sempre con la benedizione dei pellegrini stessi, fino alla messa – solenne e semplice al tempo stesso – nella Cattedrale di Santiago, al cospetto della tomba dell’Apostolo. Quante benedizioni!

Eravamo sempre allegre, grate, fiduciose.

Durante gli ultimi chilometri di cammino, abbiamo pregato in silenzio per tutti coloro che sono nel nostro cuore, un passo, un’Ave Maria, un affidamento alla Mater Amabilis e così siamo entrate nella piazza della Cattedrale di Santiago colme di amore verso il Signore.

Nel frattempo succedevano piccole e grandi cose, dentro di noi e fuori, quei miracoli dello Spirito che tante volte ignoriamo per fretta e superficialità. Heidi, la più silenziosa del gruppo, non foss’altro perché era l’ultima arrivata, alcune settimane dopo ha spiegato così: “Alla prima meditazione a Ferrol mi è stato chiaro che non si trattava solo di "un gruppo di donne che camminano e pregano". È molto di più. È aprire il cuore agli altri, condividere le proprie paure, ascoltare, riflettere, perdonare, confortare, essere mite ed imparare. Rendersi conto che vivere con persone che non si conoscono, per un'intera settimana, è anche una relazione, dare e prendere. Alcuni giorni vanno meglio di altri. Abbiamo visto cosa possono fare le diverse interpretazioni, che parlare, ascoltare, cercare di capire e perdonare aiuta sempre.”

Abbiamo anche avuto una specialissima grazia francescana. Quando siamo arrivate, invero molto stanche, a Betanzos, ci siamo accorte che c’era una chiesa dedicata a San Francesco. Siamo entrate e mentre pagavamo il biglietto per poter visitare l’interno, è entrato un signore ben vestito, che parlava italiano. Il sacrestano ce l’ha subito presentato: era un frate minore, Padre Enrique Roberto Lista, con il quale abbiamo subito fatto amicizia. Padre Enrique vive nel Convento di San Francesco a Santiago e ci ha invitate ad andare a trovarlo, quando fossimo arrivate. Ci siamo scambiati i numeri di telefono e così, nel meraviglioso pomeriggio del giorno in cui siamo finalmente giunte a Santiago di Compostela, siamo andate da lui. Alcune di noi si sono anche confessate, una grazia davvero grande. Poi Padre Enrique ci ha portate nella cappella dove i frati pregano quotidianamente e ci ha lasciate lì per la nostra meditazione. È stato davvero un momento bellissimo, davanti a Gesù e al crocefisso di San Damiano.

Concluso il Cammino Inglese, ci siamo prese altri tre giorni per andare, questa volta in pullman, a Finisterre. Scendere dal bus e diventare un gruppo di bambine è stato tutt’uno! Ci siamo catapultate in spiaggia, per assaggiare l’Atlantico. Ragazze sguazzanti tra le onde dell’oceano, risate a crepapelle, fotografie di gruppo, da sole, con l’autoscatto di Serenella, una piccola meditazione sulla spiaggia e poi le più indomabili sono anche andate a vedere il tramonto sull’Atlantico e i delfini in barca! E il giorno dopo in cammino fino al faro di Finisterre, che guarda l’oceano maestoso. Che giornate memorabili!

Siamo tornate a casa con il cuore colmo di gratitudine, di amicizia, con la consapevolezza di avere condiviso un pezzetto importante della nostra vita con amiche fidate. È stato difficile staccarci dal cammino e dalla sua atmosfera gioiosa: così molti zaini sono rimasti mezzi pieni per settimane, ci sembrava strano smontare quella che era stata la nostra casa per otto lunghi giorni. Abbiamo ripreso il nostro lavoro, siamo tornate alle nostre amate famiglie, alla quotidianità talvolta faticosa, ma con il cuore in festa e la certezza che Dio ci ama di un Amore incommensurabile.

Grazie, Signore!

Maria Luisa

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