Nasce per noi

Che cos’è il Natale? 

Si potrebbe rispondere a questa domanda in tanti modi. Si può pensare a quel periodo dell’anno che va dall’inizio di dicembre fino all’Epifania. Quel periodo in cui le strade e i locali pubblici si riempiono di luminarie e addobbi e alla radio si sentono le famose canzoni natalizie. Quel periodo in cui si pensa di decorare la propria casa dentro e fuori con ghirlande, festoni, calze, alberi, luci e candele come se si dovesse preparare la propria abitazione per una festa. 

Si potrebbe anche pensare che è quel momento dell'anno in cui si scambiano i regali. Il Natale potrebbe quindi essere un’altra occasione, oltre al compleanno, per fare un regalo ad una persona cara. In questo modo una persona potrebbe manifestare la sua amicizia e la cura per una determinata relazione facendo un regalo personalizzato. In molti altri casi, i regali vengono fatti per seguire una moda, perché tutti gli altri fanno in questo modo. Ed è così che il periodo di Natale si caratterizza con l’accumulo progressivo di pacchi, pacchettini, sacchetti e cesti sotto un abete (vero o finto) nella propria abitazione. 

Il Natale potrebbe anche essere inteso come il momento in cui si ha l’occasione di rivedere la propria famiglia e i parenti meno stretti. Ed è così che tante persone, che magari vivono lontane dai propri genitori o dai propri fratelli, si possono ritrovare e passare del tempo insieme. In queste occasioni si ha la possibilità di condividere le proprie esperienze, cucinare e mangiare cibi tradizionali e giocare agli innumerevoli giochi previsti in questo periodo come la tombola. 

Il Natale è anche quella festa in cui tanti bambini credono alla figura di Babbo Natale che ha come unico scopo quello di portare i regali ai bambini buoni di tutto il mondo. Ed ecco che tutti questi bambini vanno a dormire la sera della Vigilia con la speranza di trovare il regalo tanto desiderato sotto l’albero. 

Queste sono solo alcune delle miriadi di interpretazioni che si potrebbero fare sul Natale in giro per il mondo. 

 

Cosa era per me il Natale? 

Era la festa più bella di tutte perché non si esauriva in un solo giorno ma comprendeva tutto il periodo che andava dall’8 dicembre (giorno in cui si montava l’albero di Natale) al 6 gennaio (giorno in cui si riponevano tutti gli addobbi). Durante questo periodo era bello vedere tutti gli addobbi natalizi in giro per la città così come all’interno delle abitazioni. Mi piacevano molto le ghirlande alle porte, le luci in continuo mutamento sull’albero e, soprattutto, i regali al di sotto. Più regali c’erano e più sarebbe stato un Natale felice. I giorni più importanti li passavo prima con la famiglia di mia madre e poi con quella di mio padre e in entrambi i casi c’erano dei fattori in comune. Vedevo persone con cui condividevo poco e niente della mia vita, mangiavamo più o meno sempre le stesse cose tutti gli anni, ci scambiavamo regali (il momento che mi piaceva di più era il 25 mattina con i nonni materni nella vecchia casa), giocavamo ai soliti giochi. Nei giorni compresi tra Natale e Capodanno mi ritrovavo con gli amici di infanzia per fare serate giochi. Nella rigidità di queste tradizioni trovavo la perfezione.

Ben presto mi sono reso conto quanto la bellezza di questa festività fosse strettamente legata a questi aspetti materiali. Negli anni di crisi in cui sotto l’albero scarseggiavano i regali o quando, per problemi di salute di alcuni familiari, non potevamo giocare, la tristezza mi assaliva e quel Natale era rovinato. Il mio Natale girava intorno a questo: addobbi, regali, cibo, giochi, familiari. Non c’era nient’altro e ogni anno cercavo di mantenere la stessa routine per salvaguardare questo ideale del Natale. 

 

Cosa è per me il Natale? 

Dopo tutti gli aspetti descritti finora, ce n’è ancora uno da descrivere. Per me è diventato quello principale solo pochi anni fa. Mi riferisco al Santo Natale. Quella festività liturgica in cui si celebra l’incarnazione di Dio nella figura di Gesù bambino. Il Santo Natale è preceduto da uno dei “momenti forti” dell’anno liturgico: l’Avvento. In questo periodo, dove ogni settimana viene scandita dall’accensione progressiva di una candela durante le celebrazioni eucaristiche, ci si prepara al grande mistero del Natale. La correlazione tra la nascita di Gesù bambino e il Natale è nota alla maggior parte delle persone ma questo non vuol dire che se ne comprenda il senso. Se proviamo a fermarci un attimo dalla foga di comprare i regali e se chiudiamo gli occhi per non essere abbagliati dalle luminarie, potremmo iniziare a capire cosa significa veramente la nascita di Gesù. Per tutti i credenti, Gesù è il Figlio di Dio, ma è allo stesso tempo il Signore che abita in mezzo a noi ed è anche l'Amore che il Padre ha per il Figlio, ed è qui che si tocca il più grande mistero della Fede Cristiana: la Santissima Trinità. Io sono cristiano perché credo che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo siano un tutt’uno. Non credo che Gesù sia stato un profeta o una persona estremamente buona ma piuttosto il Dio vivente. Ma se continuiamo a pensare a questo, dovremmo sorprenderci prima di tutto sul fatto che abbia deciso di prendere la nostra forma e vivere con tutte le nostre fatiche. Dio si sarebbe potuto fermare ai dieci comandamenti e noi non lo avremmo mai visto in tutto e per tutto. Quindi non solo Dio, nella sua onnipotenza, ha scelto di incarnarsi, ma lo ha fatto nei panni di un neonato. Di certo nessuno gli avrebbe vietato di comparire in sembianze umane quasi come un supereroe al di sopra di tutti per essere venerato e servito. Invece, il Signore ha deciso di intraprendere un’altra via. Ha scelto il percorso dell’umiltà facendosi totalmente indifeso nei panni di un bambino. La presenza di Dio tra noi ci ha mostrato la Via, la Verità e la Vita in cui conta solo una cosa: amare. Gesù ce l’ha mostrato in tutti i modi possibili attraverso i suoi gesti e le sue parabole fino ad arrivare al perdono per ciascuno di noi mentre era in punto di morte sulla croce. 

 

Quindi cosa è veramente il Natale per me?

Credo di essere arrivato a una risposta più o meno chiara. Il Santo Natale è il dono più grande che si può ricevere. È il dono di Gesù per tutti noi ed ecco che il periodo di Avvento ci aiuta a preparargli un posto nella nostra vita. Ma perché ogni anno si celebra una nuova festa? Perché siamo persone in cammino e continuiamo a cambiare. Ecco un’altra grande differenza. Prima il Natale era puro materialismo e paura del cambiamento, tutto doveva ripetersi allo stesso modo per mantenere una flebile felicità. Il Santo Natale, così come gli altri momenti dell’anno liturgico, è sempre diverso perché noi stessi siamo chiamati a modificare la nostra condizione attraverso il cammino spirituale per cercare di incarnare sempre di più quel Bambino che è nato per noi. Ed ecco che ad ogni “momento forte” noi siamo in una fase diversa del nostro cammino e sarà sempre tutto nuovo. Perché in fondo la vita è cambiamento e cercare di rimanere immobili nella propria vita equivale a non vivere.

 

E allora forse è meglio riformulare la prima domanda da “cosa è il Natale” a “Chi è il Natale?”

 

Andrea Distefano

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