Mi chiamo Simona, sono un’infermiera da ormai 14 anni. Sono cresciuta frequentando l’oratorio di Santa Maria di Caravaggio a Pavia ma in adolescenza mi sono un po’ allontanata dalla Chiesa e dagli oratori. Ho sempre avuto il bisogno di sentirmi utile e di fare qualcosa per gli altri per cui a 18 anni sono diventata volontaria in Croce Rossa. Per quasi 10 anni le sirene e il mondo del soccorso sono stati un po’ la colonna sonora della mia vita e forse è anche proprio grazie a questa attività che ho scelto di diventare infermiera. Lavoro in Rianimazione e 118 praticamente da quando ho iniziato a lavorare, qualcuno dice che la nostra sia una missione, qualcuno in epoca Covid ci ha definiti “eroi” ma io credo che si tratti semplicemente di una predisposizione d’animo e di una certa sensibilità ed empatia verso il prossimo. Ho dovuto poi rinunciare, un po’ a malincuore, alla mia attività di volontariato in Croce Rossa a causa dei miei turni di lavoro.
Mi sono riavvicinata a Dio un po’ per caso, partecipando alla GMG di Panama nel 2019. Lì sono riuscita a sentire davvero la presenza del Signore negli altri, nella gioia dello stare insieme, nel condividere la mia fede con tutti i suoi alti e bassi, le sue crisi e i momenti di gioia con altri giovani….un’esperienza unica e indimenticabile. Ho conosciuto persone e costruito rapporti che ho mantenuto fino adesso…perché le amicizie in Dio sono quelle più vere! Tramite loro ho conosciuto i frati francescani e le loro attività per giovani e meno giovani. Ho fatto molti corsi con loro, le 10 Parole, il corso Vocazionale, la Notte di Grazie, la Marcia Francescana…e per farli ho girato l’Italia, da Monza a Torino, fino a Vicenza per arrivare ovviamente ad Assisi…ed è come se questa “fame” di Dio non si placasse mai! Cercando continuamente sui siti francescani per trovare qualche altro corso da fare sono venuta a conoscenza della mensa di Canepanova e proprio nella mia città!
Da quando ho lasciato la Croce Rossa mi è sempre mancato il volontariato, il fare qualcosa di utile per gli altri, qualcosa di gratuito, il dedicare tempo alle altre persone per sentire anche più vicino il Signore. Proprio Lui ci insegna quanto siano importanti gli altri, soprattutto quelli meno fortunati, di come proprio loro siano la chiave per arrivare a Lui, come del resto Lui per primo si è fatto ultimo tra gli ultimi. L’attività in mensa mi ha regalato molta gioia, mi ha dato la possibilità di conoscere un sacco di persone, volontari da ogni parte del mondo (con fra Enrico abbiamo contato ben 16 nazionalità diverse!!) con cui condividere le mattine di servizio ma anche, e soprattutto, gli ospiti, con le loro difficoltà e le loro storie da raccontare. È un’esperienza che ti fa crescere umanamente e ti dà la possibilità di sentirti davvero utile per qualcuno. E non si tratta solo di distribuire la colazione o il pranzo ma è qualcosa di più profondo, è il fare accoglienza, l’ ascoltare l’altro, il mettere da parte anche solo per un momento i propri problemi e rendersi conto che anche l’altro è importante e che quei problemi che consideravi tanto gravi, forse così insormontabili non sono.
Da ormai un anno, una volta alla settimana faccio il possibile per riuscire a fare servizio, mi riempie davvero il cuore e mi fa stare bene.
Concludo riprendendo le parole di una canzone che a me e a fra Enrico piace molto e che di solito si canta durante la celebrazione del Giovedì Santo: “…e cinto del grembiule, che è il manto tuo regale, c’insegni che servire è regnare”.
Simona
