Sulle orme dei Santi con le stimmate

È stato un pellegrinaggio alla scoperta dei santi stimmatizzati ma anche e soprattutto un viaggio interiore, nella nostra cella, ove S. Francesco amava ritirarsi in contemplazione di Dio, accompagnati dalle nostre guide spirituali fra Enrico e fra Roberto, con il desiderio di conoscere la vita e le opere di questi Santi particolari perché sul loro corpo è stato impresso il sigillo di Cristo.

Tutti noi siamo chiamati alla Santità.

Siamo partiti con il desiderio di conoscere le vie percorse dalle figure dei Santi propostici, dal loro cammino e dagli interventi di Dio sulla loro vita di come si siano conformati a Cristo, cresciuti nella maturità cristiana fino alla pienezza di Dio, rigenerati da un seme immortale: la Parola di Dio in un rapporto di sempre maggior intimità col Padre.

La vita dei Santi che, in particolare, hanno contemplato e amato a tal punto la Croce da voler essere loro stessi partecipi alla Passione di Cristo, così da trasformarsi nell’immagine e somiglianza del Padre, in conformità con lo Spirito, ricevendone il suggello di autenticità.

Per loro non c’era altro scopo nella vita che diventare come Gesù, attirati dallo Spirito nel pregare, adorare, lodare, ringraziare Dio, seguendo il cammino di Gesù verso Gerusalemme per essere con lui, per morire e risorgere con lui nella pienezza della vita nuova.

Di fronte alle testimonianze della loro vita, di S. Gemma Galgani a Lucca, di Santa Veronica Giuliani, di San Francesco e di San Pio da Pietrelcina abbiamo vissuto un clima di intensità spirituale.

La vita di Gemma è un poema d’amore e dolore nel Crocifisso.

Gesù Crocifisso le apparve con le piaghe aperte, gliele mostra quale segno del suo amore infinito e le chiede: “Mi vuoi amare davvero? Impara prima a soffrire, il soffrire insegna ad amare.

Gemma abbraccia la Croce in un continuo scambio d’amore con Cristo, sempre in serenità e pacatezza d’animo.

Ne è testimonianza il suo Diario.

A Città di Castello poi ci siamo immersi nella vita di Santa Veronica Giuliani, nel suo itinerario mistico.

Fin da piccola Orsolina (Veronica) amava Gesù Bambino, all’età di tre anni le appare Gesù Bambino che si mette a cogliere i fiori con lei, gli si avvicina per toccarlo ma Gesù le dice: “Io sono il vero fiore” e subito sparisce.

L’incontro e quelle parole saranno indelebili nella sua mente.

Diverse le visioni, le estasi, i rapimenti in Dio, raccolte in un diario su consiglio del padre spirituale.

Il Dio di Veronica è il Dio della fede cristiana, che chiede di essere amato, accolto e ascoltato.

Nella vita di questi Santi mi è parso di cogliere un significato ancora più profondo, che ho riletto recentemente nella Lettera ai Romani (12,1) ove San Paolo dice: “Vi esorto, dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio. È questo il vostro culto spirituale.

Questi santi, abbracciando la Croce, vivendo intimamente e soffrendo la Passione di Cristo, hanno offerto i loro corpi offrendosi a Dio come Gesù si è dato a noi e al Padre in un sacrificio santo, di purificazione, un sacrificio gradito a Dio.

La Parola di Dio e l’Eucarestia in continuo scambio d’Amore.

Cosa ho imparato dal pellegrinaggio?

Il nostro spirito tende naturalmente verso l’Infinito, sentiamo di non appartenere alla terra ma al Cielo e nell’ascolto e meditazione, anzi meglio, nel ruminare la Parola di Dio, facendola nostra, capiamo che non abbiamo scelta.

È dentro il Vangelo che voglio condurre i miei passi, sperando in una progressione, nella costanza di una luce da seguire come stella in movimento.

Poi subentra la frammentarietà della vita quotidiana, incalzati dalle urgenze, dai problemi, dalle necessità.

Ecco allora Gesù che ci invita a contemplare il significato globale: tutto ciò che si compie in lui, rivela il Padre, la gloria di Dio, la forza della risurrezione.

La visione della fede ci fa contemplare Gesù nei gesti quotidiani.

Solo con la fede riusciamo a capire che tutto ha un senso e che anche nelle prove e nella sofferenza cogliamo il senso profondo di tutto.

A Santa Gemma Galgani Gesù dice: “Impara prima a soffrire. Il soffrire insegna ad amare.

Ed infine ho riflettuto su come mi pongo io verso l’Eucarestia.

Gesù si è donato irrevocabilmente nel mistero pasquale fino alla morte in Croce per la nostra salvezza.

Di fronte all’Eucarestia devo lasciarmi amare, lasciare che sia Lui a fare tutto e ricevere la sua vita con gratitudine.

È lui che ci parla, che ci viene incontro, Gesù è Eucarestia, salvezza, perdono, pietà e tenerezza, affetto e anche tanta pazienza.

La vita dei Santi è riflesso della luce di Dio a sua immagine e somiglianza.

Nel loro volto brillava la luce di Dio e lo Spirito del Signore ha poi operato in loro, conformandoli a Cristo.

La trasformazione mistica dei Santi è la loro completa identificazione in Gesù come per San Paolo quando dice: “Per me il vivere è Cristo e il morire un guadagno ed ancora: “Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me”.

Ecco perché ci sentiamo attratti dal cielo in continua tensione verso la pienezza e la trasfigurazione.

La forza dei Santi è nel lasciare che Gesù si rispecchiasse in loro.

Ludovica

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