Alla sequela di Gesù in compagnia di San Francesco

Seguire ogni giorno Gesù, con gli occhi puntati su di Lui e il cuore sintonizzato sulle sue parole, è un’avventura meravigliosa, seppur complessa e a tratti difficile.

Ciascuno di noi, una volta che la propria mente si è aperta alla fede, cerca strade che portino al Signore: la comunità innanzitutto (parrocchia o altri gruppi ecclesiali), la lettura assidua del Vangelo, la santa Messa, l’ascolto di una guida spirituale, la preghiera solitaria o fraterna. Tante sono le strade che portano a Gesù, ne abbiamo sperimentate molte e ancora il Signore ci riserverà delle bellissime sorprese.

È stato quindi molto bello, negli ultimi anni, poter seguire il percorso francescano, proposta da fra Enrico, che si tiene a Canepanova la seconda domenica di ogni mese: un’oretta o poco più, dalle 9.30 del mattino, con un gruppo di fedeli e fedelissimi: chi registra, chi prende appunti, chi ascolta, chi è sempre pronto a condividere il proprio pensiero, arricchendo così la meditazione.

Nell’ultimo anno, a partire da ottobre, abbiamo completato il percorso sulla Regola bollata, nel suo Centenario, per poi affrontare le Ammonizioni. Ci si è aperto un bellissimo squarcio sul pensiero e sul sentire più profondo di San Francesco.

Ascoltare le considerazioni di fra Enrico, leggere e meditare le Ammonizioni ci porta, di fatto, a contemplare, ottocento anni dopo, le stesse meditazioni e la personale crescita spirituale del Poverello di Assisi.

E ancora una volta risulta chiaro quanto amore San Francesco avesse prima di tutto per Gesù: la prima Ammonizione è illuminante ed emozionante, ci fa comprendere che il suo cuore era sempre rivolto al Cristo, come Parola e come Pane di vita. Questa Ammonizione si conclude con queste bellissime parole: “… e come essi con la vista del loro corpo vedevano soltanto la carne di lui, ma, contemplandolo con occhi spirituali, credevano che egli era lo stesso Dio, così anche noi, vedendo pane e vino con gli occhi del corpo, dobbiamo vedere e credere fermamente che è il suo santissimo corpo e sangue vivo e vero. E in tal modo il Signore è sempre con i suoi fedeli, come egli stesso dice: «Ecco, io sono con voi sino alla fine del mondo».”

“Vedere e credere” dice San Francesco, stare sempre con gli occhi puntati su Gesù Eucaristia, comprenderne il significato, lasciarsi assimilare dall’Eucaristia stessa, facendone il centro della propria vita: cosa potremmo volere di più?

Le successive Ammonizioni ci mostrano poi con quanta sollecitudine e amore il Padre Serafico meditasse e spiegasse ai suoi fratelli, quindi a ciascuno di noi, come rimanere in Cristo e quali atteggiamenti ci allontanano da Gesù. Ogni domenica siamo stati profondamente toccati dalle osservazioni di San Francesco, che ci portano a smettere di sentirci soddisfatti delle nostre poche glorie terrene, a usare con attenzione le parole, a non appropriarsi della sapienza di Dio, a smettere di essere autocentrati (parola cara a fra Enrico) e a cominciare a servire come Gesù serviva.

Il nostro percorso francescano è davvero prezioso, perché attraverso la conoscenza più profonda del pensiero e dell’opera di San Francesco d’Assisi, ci guida ad essere sempre più vicini a Gesù Cristo, più simili a Lui o, forse, in parole povere, perdutamente innamorati di Lui. Grazie, Signore!                                                                                   

Maria Luisa

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