La parola di Dio è qualcosa che ci supera, che ci avvolge e che ci sfugge se tentiamo di afferrarla.
Più l'ascoltiamo, più la meditiamo, più raccogliamo nuovi spunti di riflessione.
Noi siamo nella parola di Dio, ci fa esistere.
È stata la Parola per prima a rompere il silenzio, a dire il nostro nome, a dare un progetto alla nostra vita.
Nella lettera agli Ebrei, Paolo sente che "la Parola è una spada a doppio taglio, che mi penetra dentro fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, che scruta i sentimenti e i pensieri del mio cuore".
È in questa Parola che il nascere e il morire, l'amare e il donarsi, il lavoro e la società hanno un senso ultimo e una speranza.
La Parola, pur dimorando nell'intimo del nostro cuore, ci oltrepassa e ci attrae con sé verso un'immagine sempre più nuova e più pura di vita.
La vita, la morte, l'amicizia, il dolore, l'amore, la famiglia, il lavoro, le relazioni personali, la solitudine, l'abbandono, le difficoltà, i segreti movimenti del cuore, tutta questa vita di gioia e di dolori ci viene consegnata dalla Parola di Dio in una luce nuova e vera.
Gli occhi della fede ti fanno accogliere, comprendere, accettare gli accadimenti della vita sotto la luce nuova e vera.
Mentre incontriamo questa Parola, riconosciamo noi stessi, il nostro passato, il nostro futuro, i nostri fratelli; troviamo un posto, un senso, accogliamo un messaggio di speranza, sempre per noi e per ogni situazione.
L'ascolto della Parola trasforma la nostra esistenza: c'è uno strettissimo rapporto tra Parola e Vita.
Però la fede per risplendere deve essere nutrita costantemente dalla Parola in un continuo cammino di conversione, nell'ascolto e nella meditazione tanto da dover esclamare quanto "ci ardeva il cuore" come discepoli di Emmaus.
Ludovica
