"Andiamo dunque fino a Betlemme vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere” (Lc 2,15).
È con lo stupore e l'umiltà dei pastori, che ho desiderato essere lì a vivere gli esercizi.
L'umiltà serve per lasciare spazio allo Spirito Santo, già, e andare agli esercizi spirituali francescani è proprio andare incontro ad un avvenimento, è porsi davanti alla Parola, ad un incontro con il Signore, è, e qui cito le parole della guida, "stare nel silenzio, ascoltare la voce di Dio cuore a cuore con Gesù" e questo lo si può fare sempre tutti i giorni, tutti i momenti della vita come San Francesco d'Assisi, ecco dove volgere la volontà e l'impegno.
In questo anno di esercizi sono molte le cose che ho imparato, che possono accompagnarmi nel cammino quotidiano alla conversione e all'accoglienza della salvezza, alcune cose sono personali e ho bisogno, per ora di custodirle, altre cose non le ho capite ancora, altre le condivido qui per chi non ha potuto partecipare agli incontri.
Quello che condivido ora sono frammenti presi dagli appunti scritti alle lezioni, non c'è un ordine temporale o di importanza, e non è nemmeno una meditazione completa, copio alla rinfusa dagli appunti, per riflettere.
- Abbiamo meditato il Salmo 89, una meditazione sapienziale sulla brevità della vita, il tempo passa, devi scegliere per chi vivere il tempo, vivere l'oggi nella gioia e nel dolore chiedendo a Dio "saziaci al mattino con il tuo amore".
- San Francesco nel Testamento di Siena fa un'esortazione accorata in tre cose ai suoi frati presenti e futuri: l'amore vicendevole, l'osservanza alla povertà, l'obbedienza alla Madre Chiesa, per vivere il Vangelo all'interno della Chiesa, perché la Chiesa, attraverso l'azione di Dio sul sacerdote consacrato dà l'Eucarestia; questo, ci ricorda san Francesco, accade anche se il sacerdote avesse peccato.
- Abbiamo meditato il Salmo 92, un inno a Dio re: Dio regna nella creazione, noi dobbiamo custodirla, ma è Dio che la sorveglia (Laudato si) e dove Lui regna lì c'è la vera giustizia che è sempre carica di misericordia; la bella notizia è che noi siamo, se lo vogliamo, suoi collaboratori nel Regno di Dio. San Francesco ha detto che “il Signore regna dal Legno”. In chiave cristologica "il Signore regna" significa risurrezione di Gesù. Regno significa che il Signore è con noi, non si manifesta in modo eccezionale: è un Dio dell'ordinario, del quotidiano, questa sua ordinarietà è straordinaria, è l'Eucarestia, ne va della nostra vita. Vivere credendo che Lui regna, che ha le redini della storia, ci dà forza e consolazione.
- Francesco piangeva l'amore non amato. Il mondo rivela la propria malizia, ma i cristiani, che sono nel mondo, ma non sono del mondo, smascherano l'odio, per questo sono odiati; i cristiani sono un tormento per gli abitanti della terra, perché dicono la Verità, ma se non sei in cammino, la Verità non la accetti. I discepoli di Gesù condividono la sorte del Maestro, loro vincono come ha vinto il Maestro risorto, fa parte del discepolato. La persecuzione è vera appartenenza a Cristo. Gesù era veramente uomo e si è mostrato Dio, Gesù era veramente Dio e si è mostrato veramente uomo. Chi subisce il male è nelle mani di Dio.
- Gli esercizi di novembre 2024 sono iniziati con la guida che ha detto una frase che ho sottolineato: se scegli di Benedire il Signore, sarai beato. Benedire Dio e gli altri. Benedizione è dire Bene. E il bene genera bene. Con i richiami del cuore il Signore chiama, ma ci lascia la libertà a ogni nostra azione, parola o intenzione. Il male genera male, il bene genera il bene. Il Signore ci dice scegli il bene, ci mette davanti ad una scelta. Poi negli esercizi di luglio 2025, abbiamo meditato sulla preghiera di Benedizione di san Francesco a Leone, e Leone ha creduto a quella Benedizione e l'ha tenuta con sé, lo ha liberato e gli ha dato vita.
- Il Timore di Dio è il primo passo verso la salvezza, equivale alla conversione. Dio dice bene di noi. È un inganno quando vediamo il male pensando che provenga da Dio, perché Dio dice sempre bene di noi, come una mamma. Ogni giorno, ogni oggi è possibile ricominciare: è la possibilità del bene offerta dal Signore.
I santi sono persone come noi innamorati di Gesù; San Francesco è un innamorato di Gesù.
Forse non sono riuscita a fare un discorso omogeneo e continuato, prendendo un pensiero qui e uno la, ma lo scopo era di dare degli spunti di riflessione.
Concludo con un mio pensiero: così noi dobbiamo credere alla Parola di Dio che ci parla, e al suo sguardo su di noi, perché ci dà la vita. Molte parole sentiamo ogni giorno, provengono da ovunque o da chiunque e sono parole e sguardi che provano ad uccidere, ma la Parola di Dio è nostro scudo e baluardo, di chi abbiamo paura?
Elena