Anche quest'anno ho atteso gli esercizi spirituali francescani con impazienza.
Voi vi chiederete che senso ha in un periodo estivo di vacanza, dove tutti attendono di immergersi nel frastuono del divertimento, della musica, scegliere di vivere una settimana nel silenzio e nella preghiera, in un luogo circondato dalla natura, e restare a tu per tu con il Signore?
La risposta è che per me quei giorni sono come ritornare a "respirare" assaporando la gioia di una vita vera...
È difficile raccontare cosa si prova perché penso che ognuno viva la spiritualità in modo diverso ed è per questo che invito tutti a farne esperienza, sono certa che vi fareste un bellissimo "regalo".
È il terzo anno che partecipo e come sempre ogni volta porto a casa un concentrato di riflessioni che mi accompagneranno durante l'anno.
Di questo ringrazio di cuore fra Enrico per le sue profonde meditazioni e Anna Maria, direttrice del centro, che come sempre ci accoglie e si prende cura di ognuno come una "madre" facendoci sentire a casa e come in una famiglia.
Il silenzio agli inizi è sempre faticoso ma poi si gusta e diventa meno difficile grazie anche all'osservanza da parte di tutti i partecipanti.
Il silenzio, lo scambio di semplici sguardi, di brevi sorrisi, di piccole attenzioni fa sì che si ha la sensazione di conoscersi e di stare insieme in uno spirito di fraternità.
Ora provo a dirvi cosa mi ha colpito, in particolare, in questi esercizi: ascoltare il racconto di Mosè come salvatore del suo popolo e meditare sulla sua figura.
Come Mosè Dio ci fa fare un cammino lungo di conversione. Mosè è stato capace di andare oltre il deserto; è stato capace di andare incontro alle proprie paure, di aprirsi ad un inedito, fiduciosa di non essere da solo.
Molte volte faccio resistenza a guardarmi dentro e lasciarmi guardare perché è sempre una fatica rendersi conto dei propri limiti, riconoscere i propri errori e decidere di iniziare un cammino di conversione di "vita vera".
Il cambiamento a cui ci invita Dio è lungo; Lui sa già il progetto che ha su ciascuno di noi ma vuole che noi siamo pronti per accogliere la sua chiamata, come ha fatto Mosè (e tanti altri a cominciare da Maria).
Dio sa qual è il nostro vero bene, ci dona la "grazia" ma sta a noi rispondere e convertirci (ci lascia liberi di scegliere!!!).
In questo cammino di cui non conosciamo i tempi, molti saranno i momenti bui e di sofferenza. È proprio in questi momenti, in cui non mi sentirò amata, che il Signore sarà con me e soffrirà con me perché Lui mi ama da sempre.
Capisco, però, che per fare più spazio all'amore di Dio e "morire" al mio ego è difficile riuscire da soli.
Per questo sento prezioso l'accompagnamento della mia guida spirituale che ringrazio con tutta me stessa oltre a tutta la fraternità francescana e le persone care che il Signore mi fa incontrare e mi pone accanto.
Davanti al Crocifisso San Francesco aveva capito il grande amore di Dio per lui. Amare come Gesù vivendo là dove siamo e amando chi ci è accanto non sempre è facile. Ed è allora, come ci suggerisce sempre fra Enrico, importante è ascoltare con costanza la "Parola", per imparare a guardare la vita e ciò che accade attorno a noi e nel mondo con uno sguardo illuminato dalla fede, rallegrato dalla speranza e animato dalla carità.
Mi aiuteranno come sempre l'Eucaristia e la preghiera e sarà nei momenti più difficili che mi ripeterò come un mantra: "Io sono per te, Io sono con te, Io sono in te", per sentire che Gesù è vivo e presente e cammina con me.
Mi farò aiutare anche pregando con i Salmi che ho riscoperto così belli in questi esercizi; in particolare:
- Salmo 94 per iniziare la giornata;
- Salmo 102 per dare lode a Dio;
- Salmo 115 per credere anche quando sarò troppo infelice.
Anna