Gesù: Parola Viva e Vera
Dio ci ha chiamati mediante il Vangelo, per entrare in possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo (cfr. 2Ts 2,14). Ogni giorno la nostra Madre Chiesa ci mette di fronte la Parola del giorno. Questa Parola parla di noi, in qualche modo ci legge dentro mentre noi la leggiamo, e ci apre al dialogo con il Signore. La lettura del Vangelo del giorno ci apre, quindi, all’incontro con Cristo nella Parola di Dio.
Dice l’evangelista Matteo: “Non di solo pane vive l’uomo ma, di ogni Parola che esce dalla bocca di Dio” (Mt 4, 3-6). Così come quando riceviamo l’Eucarestia abbiamo Cristo sulle nostre mani, allo stesso modo per la Bibbia, tenerla in mano è un po’ come avere Gesù tra le mani mentre leggiamo la Parola. L’incontro con Cristo non avviene solo nell’Eucarestia e nella Riconciliazione ma anche nella lettura quotidiana della Parola di Dio: nutrimento per l’anima. Leggere e meditare la Parola è pregare, siamo abituati ad una preghiera di “richiesta”: “Signore ti prego, fa che…”, mentre pregare la Parola di Dio significa introdursi ad una preghiera di ascolto, in cui si entra in relazione con Dio, si istaura un dialogo tra noi e Lui e si lascia che sia Dio a parlare e a chiedere. La prima Parola che Dio ci dona è proprio l’ascolto: “Shemà Israel” (Dt 6, 4-13).
La Bibbia narra l’incontro tra un Dio, rivelatosi come Padre, e un popolo che diviene famiglia di Dio. La Bibbia è una serie di alleanze successive e crescenti che raccontano la salvezza del popolo di Dio. Dentro questo racconto meraviglioso c’è anche il nostro, quello di ognuno di noi, custodito dentro una storia di amore senza tempo. Quando Dio ci ha creati ha detto una Parola: “E Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».” (Gen 1,26). Dio ha posto un seme in noi che deve sbocciare e compiersi. Dunque, ognuno di noi è una Parola e a noi piace pensare che la prima Parola che Dio ci ha donato sia stata nel giorno del nostro Battesimo; dentro al Vangelo di quel giorno c’è tutta l’essenza della nostra vocazione, la nostra chiamata ad amare di più dell’ordinario che per noi avviene tramite il Sacramento del Matrimonio. Il Vangelo del nostro Battesimo racconta di noi, ci fa scoprire chi siamo nella Parola che Dio ci ha affidato; così come il Vangelo che Dio ci ha consegnato nel giorno del nostro matrimonio: “Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Gv 14, 6).
La Parola di Dio non è solo nutrimento ma è anche conversione. Essa ha la forza di trasformare il cuore, come si evince dalla parola del profeta “Non temere, perché io ti ho riscattato ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni” (Is 43, 1-7). Sentire di appartenere a Dio, a Dio Padre e alla Chiesa Madre, è un invito alla conversione: una profonda trasformazione interiore che rinnova la nostra vita.
Inoltre, la Parola di Dio diviene fonte di resurrezione per l’anima “Io ti conoscevo per sentito dire, ma ora i miei occhi ti vedono. Perciò mi ricredo e ne provo pentimento sopra polvere e cenere.” (Gb 42, 5-6). Essa è una Parola Viva, che attraversa il tempo della nostra esistenza, rendendo presente in ogni istante la promessa di Dio. Sebbene possa apparire a tratti dolorosa e pesante da accogliere, essa custodisce in sé la speranza della vita nuova, richiedendo in cambio il nostro “sì” al disegno divino che si compie in noi. Il Suo disegno è sicuramente più grande di quanto possiamo immaginare e contempla sempre il “dare la nostra vita”. La Parola di Dio permane dentro di noi nel tempo, ci scomoda, lascia il segno e lavora dentro, quella Parola ogni volta ci dice qualcosa di nuovo su di noi: più gli diamo spazio e più lei agisce. Il nostro Dio è il Dio che crea novità, perché è il Dio delle sorprese: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose” (Ap 21,5).
In conclusione, accogliere la Parola di Dio significa permettere che essa operi in noi una trasformazione profonda, un dialogo continuo che ci conduce a conoscere sempre più intimamente il mistero dell’amore di Dio; Essa è lampada che illumina il nostro cammino e guida che ci conduce verso la vita eterna in Cristo.
Federica e Francesco
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