Che cosa è l'O.F.S.

Fra qualche giorno si festeggia San Francesco. Ogni anno, quando si avvicina questa ricorrenza, mi sorge il desiderio di condividere con il mondo l'impronta positiva che questo grande santo ha dato alla mia vita. 

Il 6 giugno del 1998, sono diventata terziaria francescana, diventando parte dell'O.F.S. (Ordine Francescano Secolare), con la professione avvenuta all'interno di una celebrazione eucaristica domenicale, di fronte a tanti fedeli; in quella occasione ho fatto una promessa: vivere il santo Vangelo, seguendo l'esempio di San Francesco d'Assisi.

Passare “dal Vangelo alla vita” e “dalla vita al Vangelo” è un motto che mi ha accompagnato da quel momento, rispondendo in questo modo ad una vera e propria vocazione. Da quel giorno praticamente non è cambiato niente, le varie fasi della mia vita si sono succedute regolarmente, ma ciò che è cambiato è stato il modo diverso di vivere il mio quotidiano.

In quel periodo e non ho ancora smesso, ho letto tanto su San Francesco: la sua vita, i suoi Scritti e la sua sequela mi hanno illuminato in questi anni. Fin dai primi anni della sua conversione affascinava tutti, non solo gli uomini che poi lo avrebbero seguito, ma anche laici che, vedendolo sempre così sereno, affabile, gioioso, accogliente con tutti, nonostante la vita che conduceva, gli chiedevano continuamente come dovevano comportarsi per seguirlo, loro che erano sposati, avevano figli, lavoro.

A questo proposito Francesco ha avuto una bellissima intuizione: ha scritto la “Lettera a tutti i fedeli”, un’esortazione ai fratelli e sorelle della penitenza, per arrivare ai giorni nostri con i 26 articoli della nostra Regola che noi dell'O.F.S. cerchiamo di seguire.

I punti fondamentali che San Francesco ci ha voluto trasmettere con il suo esempio sono: 1) “Avere lo spirito del Signore e la sua santa operazione”: indica il santo operare, sotto l’azione dello Spirito del Signore, secondo quel principio molto chiaro a Francesco cui è solo Dio ha operare il bene in noi “poiché suo è ogni bene ed egli solo è buono”.

2)"Sine proprio": noi non siamo proprietari di niente e si toccano le tradizionali tematiche di povertà, umiltà, minorita, letizia francescana, semplicità, sobrietà dell'uso delle cose e nel rapporto con il creato. 

Questa consapevolezza mi ha aiutato molto nelle relazioni coni miei familiari, con le persone che ho incontrato nel mio cammino e con la stessa Fraternità; mi ha aiutato a perdonare,  a non prendermela più di tanto di fronte a certe incomprensioni, offese ricevute, a fare emergere negli altri il buono che c'è  e non pretendere  che diventino migliori; soprattutto nei confronti dei figli e nipoti, avendo  nei loro confronti delle responsabilità educative,  li ho sempre affidati al Signore, quando capivo che il mio intervento non bastava e che Lui  poteva sicuramente aiutarli a crescere nel migliore dei modi, come è  successo e di questo non  finirò mai  di ringraziarlo.

3) L'altro aspetto a me molto caro e sentito è il concetto di “Restituzione” in riferimento alla lode e preghiera, alla predicazione, ma anche al lavoro, all’esempio, alle opere di carità, al servizio del prossimo. 

Il Signore mi ha donato dei talenti che io, in qualche modo, cerco di restituire al mondo, dandomi al volontariato: tutto questo mi procura tanta pace e gioia, non sento la fatica.  San Francesco ci insegna che i bisogni degli altri devono essere al primo posto e volle che i suoi seguaci (compresi tutti noi dell’O.F.S.) fossero chiamati “frati minori”, dovevano essere fratelli di tutti coloro che li circondavano, ma dovevano essere anche loro servi.

Qui a Canepanova c'è una Fraternità composta da 36 professi e 20 in formazione; all'interno è eletto un Consiglio composto da 5 fratelli: ministro, viceministro, segretario, economo, responsabile della formazione: tutti compiti impegnativi ma svolti con tanta carità e amore.  Abbiamo anche la presenza dei frati preziosissima che ci stanno sempre a fianco, specie il nostro Assistente spirituale che ci guida, ci sostiene e ci aiuta a rimanere fedeli alle promesse fatte, soprattutto nei momenti di crisi e di difficoltà che non mancano mai. La Fraternità si riunisce due volte al mese per condividere e confrontarci insieme su argomenti che anno per anno l'O.F.S. nazionale ci propone. I nostri testi principali rimangono sempre il Vangelo e gli Scritti di San Francesco.

La formazione iniziale dura 4 anni. Nei primi 2 ci si concentra sulla figura di Francesco: la sua vita, i suoi pensieri; negli ultimi due si studia la Regola, si prendono in esame tutti i 26 articoli e le Costituzioni che li completano. Anche loro si riuniscono due volte al mese ogni 15 giorni accompagnati da alcuni fratelli professi. 

La fraternità non la viviamo solo quando ci incontriamo in presenza, ma cerchiamo di avere cura l’uno dell’altro, la sofferenza di un membro diventa la sofferenza di tutti, andiamo a trovare i fratelli e le sorelle in difficoltà a uscire di casa, gli telefoniamo, gli inviamo messaggi e ogni giorno qualcuno di noi manda il testo del vangelo e un pezzo delle fonti o della nostra Regola che lo richiama in qualche modo, creando così un clima bello, affettuoso, fraterno tra di noi, come ci insegna San Francesco.

Maria

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SS. Messe feriali: 8.15; 18.30
SS. Messe festive: 11.30; 18.30
Confessioni: tutti i giorni (tranne il venerdì pomeriggio) dalle 8.45 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00