Sul Ringraziamento

fr. Enrico

Spesso diciamo o sentiamo dire che “non si ringrazia mai abbastanza”, per sottolineare le mancate occasioni in cui non viviamo in una logica di gratuità ma di pretesa, dove tutto sembra dovuto, logico e scontato, non ci meraviglia nulla, rischiamo di vivere i nostri giorni fuori da un contesto di stupore e gratitudine. Siamo stati creati per rendere grazie, questo non va fatto semplicemente e solamente dopo che accade qualcosa di bello ed inaspettato: il vero ringraziamento è quello che poniamo in essere anticipatamente prima che accada quel che deve accadere.
Se guardiamo la natura possiamo imparare a vivere in un continuo stato di ringraziamento anticipato, in quanto è fedele Colui che ha promesso vita in abbondanza: diamo credito a Dio che ha fatto bene ogni cosa e fa nuove tutte le cose. “Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda; meravigliose sono le tue opere, le riconosce pienamente l'anima mia”, ci ricorda il salmista e noi siamo chiamati a fare nostra questa preghiera vivendo in un continuo stato di ringraziamento.
All’inizio della giornata siamo invitati a ringraziare per la Buona Notizia che ci verrà donata, i tanti doni che riceveremo, i diversi incontri che vivremo, le svariate occasioni che avremo, un giorno che si aggiunge ai nostri giorni, un’altra preziosa occasione per amare ed essere amati. Siamo immersi in un mare di amore, gioia, pace, benedizione e non ce ne accorgiamo; ringraziare anticipatamente favorisce le migliori condizioni per vivere la vita come un dono.
Possiamo ipotizzare la preghiera di Gesù come un continuo ringraziamento preventivo al Padre per tutto l’amore che continuamente riversa sul Figlio e per averlo mandato a condividere la vita degli uomini. Gesù rendeva grazie sempre, comunque e dovunque, certo che il Padre è degno di ogni lode, gloria, onore, benedizione. Quanto il Maestro ha predicato ed operato risulta legato indissolubilmente a questa preghiera di rendimento di grazie che tutto consegna e tutto riceve dal Padre delle misericordie.
Vogliamo e possiamo vivere la preghiera di Gesù per essere immersi in questo fiume di grazia ed essere abilitati a fare della nostra vita una continua Eucaristia. Si tratta di desiderare e, quindi, assumere i pensieri e i sentimenti del Figlio, vivendo una relazione intima e personale con il Padre che tutti attende e accoglie. Mettiamo in pratica il consiglio di S. Paolo “in ogni cosa rendete grazie: questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi”, solo così gusteremo una totale appartenenza al Signore che tutto ricrea e trasforma.


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