Sull'Attesa

fr. Enrico

L'attesa di chi attende l'Atteso del suo cuore.
L'attesa di chi spera contro ogni speranza.
L'attesa dell'alba che certamente arriverà.
Vivere la propria vita secondo questo ordine di attesa cambia la prospettiva delle nostre giornate perché spalanca davanti agli occhi un orizzonte infinito e gravido di vita. Ma in un mondo dominato dalla tecnologia abbiamo sempre minori possibilità di viverla, l'attesa, incalzati da una valanga di impegni improrogabili che, spesso solo in apparenza, non possono assolutamente essere rimandati.
In questo periodo estivo, però, in vacanza, molti di noi hanno avuto l’occasione di sperimentarla perché privi, o quasi, di scadenze, tabelle da consultare, ritmi di marcia forzata. E apprezziamo anche la bellezza di vivere dei tempi cosiddetti "morti", aspettando che la vita ci venga incontro in modi e tempi al di fuori del nostro controllo.
Aspettare ci permette di aprire il cuore all'Inedito che sempre ci viene incontro per sorprenderci e coinvolgerci. Sperimentiamo che non è facile lasciar scorrere il tempo senza cercare di riempirlo, valorizzarlo o indirizzarlo ma, quando ci riusciamo, assumiamo lo sguardo di un bambino che vive i suoi giorni in perenne apertura di cuore e di braccia perché qualcuno si accorga di lui e se ne prenda cura.
L'attesa ci permette di entrare nel cuore della vita e ci salva dal diabolico tentativo di passare sopra il reale, senza trarre esperienza vera ed edificante dai diversi vissuti che caratterizzano la nostra esistenza. C'è la continua tentazione a consumare e moltiplicare esperienze, nell'illusione che ci basti ad afferrare la vita e ad assaporare il gusto profondo che porta in sé. Attendere ci permette di entrare in dialogo profondo con il mondo circostante, di ascoltare la vita che pulsa in ogni essere vivente. “Io se avessi cinquantatré minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana...” ci ricorda il piccolo Principe...
L'attesa non si coniuga con l'inoperosità ma anzi libera l'impegno ad assecondare la spinta vitale che il Creatore ha immesso nella creazione fin dal principio. Siamo chiamati a fare spazio e farci da parte per contemplare il regno di Dio che inesorabilmente procede verso il suo compimento. Dio stesso attende i tempi dell'uomo nell'avanzamento della storia! E non si tratta tanto di fare, ma di seguire le orme del suo Unico Figlio che si è fatto nostro fratello e ci indica la vera via che conduce al Padre celeste.
Attendere voce del verbo vivere perché la vita è impastata di attesa. Occorre sfuggire alla presunzione di voler cambiare i ritmi naturali della creazione e provare ad attendere che la vita si consegni a noi come un fiore che sboccia o un frutto maturo che cade nelle nostre mani.
Viviamo con fiduciosa speranza l'attesa nella certezza che ne va della nostra vita.


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