Sulla fraternità

fr. Enrico

Tanti sono affascinati dalla vita in fraternità. 
Tanti guardano con ammirazione coloro che decidono di lasciare il proprio per condividere il tutto.
Tanti invidiano coloro che mettono da parte gli interessi personali per abbracciare un ideale comune. 
Ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il decidere, che non riguarda soltanto un preciso momento in cui uno sceglie di fare il grande passo ma il perseverare nella scelta intrapresa. 
Non si tratta semplicemente di lasciare casa, beni e affetti  per intraprendere l'avventura della vita insieme, caratterizzata in modo squisito dalla fraternità, ma il rimanere nella scelta fatta e riscegliere ogni giorno di mettere al centro gli altri, i fratelli, e non se stessi. 
La domanda che certamente bisogna porsi è quella di verificare continuamente, e non soltanto in principio, il motivo per cui si intraprende tale scelta ovvero il desiderio che sta alla base. 
Comprendiamo che è fondamentale per vivere una vita in fraternità, verificare la sorgente che alimenta questo desiderio, unitamente al voler rimanere collegati alla fonte di acqua viva che dona vita in abbondanza. 
La fonte della vera fraternità è la paternità di Dio che Gesù è venuto a mostrarci con la sua vita. 
Egli ci ha rivelato che noi siamo figli del Padre, Signore del cielo e della terra, e siamo chiamati a vivere da fratelli. 
Inizia a esserci sempre più chiaro come il rimanere innestati in Gesù è l'unica possibilità per realizzare la nostra vita e portare a compimento la nostra vocazione di essere fratelli di tutti. 
Comprendiamo come il vivere in fraternità non è semplicemente frutto di un nostro sforzo, misto ad ascesi, ma è un dono del Padre che ci viene fatto per mezzo di Gesù e nello Spirito.
La nostra fondamentale vocazione non consiste nel fare ma nello stare, ovvero nel rimanere in Gesù per avere in noi quella linfa vitale che ci permette di vivere in pienezza la nostra vita e portare a compimento la nostra missione.
Pertanto il vivere in fraternità non è tanto una nostra scelta ma l'accogliere un dono che continuamente il Padre delle misericordie fa a tutti noi e che per alcuni assume una forma specifica.
Tutti noi, fratelli e sorelle, siamo chiamati a vivere una vita per Cristo, con Cristo e in Cristo, lasciando che lo Spirito Santo scolpisca il volto dell'uomo nuovo in ciascuno di noi ad immagine e somiglianza del Figlio.
Vivere la vita del Figlio è possibile se noi riconosciamo la paternità di Dio e la fraternità universale che ne consegue.
Risulta chiaro una necessaria precondizione di credere in quello che Signore Gesù è venuto a rivelarci e che noi possiamo continuamente apprendere attraverso la lettura e l'ascolto del Vangelo.
Questo cammino ci purifica dal nostro egoismo e ci libera dalle tante false immagini di Dio che non ci permettono di vivere da figli e fratelli.
Tante e troppe volte preferiamo rimanere rinchiusi nel nostro piccolo mondo e non arretrare di un passo rispetto alla proposta di vita nuova che quotidianamente Gesù ci presenta.
Attenzione perché c'è in gioco la nostra vita e la nostra gioia piena, che si realizza nell'essere discepoli di Gesù Cristo, il Figlio che si è fatto nostro fratello. 


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