Immaginate due occhi grandi che si posano su di noi e ci fissano con dolce fermezza, e una voce che ci dice con tono soave e deciso: “Mi fido di te!”.
Credo sia la più bella espressione che possa uscire dalla bocca di una persona, perché è capace di rimettere in cammino, rinsaldare un legame, aprire al futuro. La fiducia di cui siamo oggetto sprigiona in noi tutta la vita fino ad allora rimasta sepolta nelle cantine del nostro cuore a causa di esperienze negative vissute.
Tutti viviamo della fiducia ricevuta e donata e la mendichiamo dagli altri per buona parte dell'esistenza, riconoscendo che, senza, non esiste una vita dignitosa e sicura. Però, per quanto ci diamo da fare e possiamo trovare persone disposte a ricoprirci di fiducia, questa non potrà mai dare stabilità alla vita e pace al cuore inquieto. “Ma se non crederete, non resterete saldi” dice Dio, attraverso il profeta Isaia, in un momento di incertezza e smarrimento. La stabilità della nostra vita non dipende da noi né dalle alleanze che possiamo stringere, ma dalla nostra relazione personale con il Signore nostra roccia.
Occorre convincerci dell'impossibilità per noi di essere fedeli al di fuori di Colui che è fedele. Questa è l’unica nostra possibilità.
Lasciamoci sorprendere dal fatto che Dio si fida di noi e si consegna continuamente nelle nostre mani. Impariamo la fiducia guardando a Lui e fidandoci di Lui: non ci è chiesto di essere fedeli ma di fidarci della Sua fedeltà.
Facciamo nostre le parole di S. Paolo: “Tutto posso in colui che mi dà la forza” e convinciamoci che il Signore è vita della nostra vita. Allora diciamogli con tutta la fiducia che ci abita il cuore: “Ti amo, Signore, mia forza, Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore, mio Dio, mia rupe in cui mi rifugio; mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo”!
Chiaramente noi impariamo a fidarci di Dio attraverso le altre persone, esse ci rimandano un aspetto particolare del volto misericordioso del Padre, il quale ha posto il suo divin Figlio nelle nostre mani. Gradualmente impariamo che fidarsi paga sempre, e che innescare un circolo fiducioso nella nostra vita è un annuncio potente anche per gli altri, oltre a goderne noi stessi i notevoli benefici.
In un mondo che tende ad isolare e a gettare in mezzo a noi la zizzania della sfiducia, continuiamo a seminare il buon seme del grano e a condividere lo sguardo del Signore, il quale già oggi ne scorge la maturazione futura.
Una vita bella è una questione di sguardo: possiamo decidere di voler vedere la zizzania (sfiducia) o il grano buono (fiducia). A noi la scelta, consapevoli che, di conseguenza, la nostra vita prenderà una direzione o l’altra.
Il Signore continua a ripeterci che si fida di noi. A noi la scelta di contraccambiare.
Io, da parte mia, gli dico con tutto il cuore: “Mi fido di te!”.
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