Novena in preparazione alla solennità del Natale

Novena in preparazione alla solennità del Natale

16 Dicembre - Primo giorno





Profezie

  • Rit.:

    Ecco, il Signore viene; Venite adoriamo

Rallegrati, popolo di Dio, ed esulta di gioia, città di Sion:
* ecco, verrà il Signore e ci sarà grande luce in quel giorno
e i monti stilleranno dolcezza;
scorrerà latte e miele tra i colli perché verrà il gran profeta ed egli rinnoverà Gerusalemme.

Ecco, verrà il Signore, nostra difesa,
il Santo d’Israele con la corona regale sul capo;
il suo dominio sarà da mare a mare
e dal fiume fini agli ultimi confini della terra.

Scenderà il Signore dal cielo come rugiada sul vello:
* nei suoi giorni fiorirà la giustizia e abbonde la pace;
lo adoreranno i potenti del mondo
e lo serviranno tutte le nazioni della terra.

Nascerà per noi un bambino e sarà chiamato «Dio forte»,
* siederà sul trono di Davide suo padre e sarà nostro sovrano:
gli sarà dato il segno del potere e della gloria.

Betlemme, città dell’Altissimo,
da te uscirà il pastore d’Israele,
* nascerà nel tempo, egli, l’Eterno
e nell’universo sarà glorificato:
quando egli verrà fra noi, ci farà dono della pace.

Ecco sta per venire lo sposo, il re d’Israele,
busserà e chiederà di aprirgli la porta.
* È giunto ormai il tempo delle nozze,
il giorno della sua gioia e della sua felicità.
Pronta è la regina, amabile come l’aurora,
bella come la luna e splendente come il sole.






Saluto iniziale

  • Cel.:

    Nel nome del Padre e del Fi­glio e dello Spirito Santo.

  • Ass.:

    Amen.

  • Cel.:

    Entrando nel mondo, Cristo dice:
    Tu non hai voluto né sacrificio né offerta,
    un corpo invece mi hai preparato.

  • Ass.:

    Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato.

  • Cel.:

    Allora ho detto: Ecco, io vengo
    - poiché di me sta scritto nel rotolo del libro -
    per fare, o Dio, la tua volontà.

  • Ass.:

    Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato
    e compiere la sua opera.






Salmi

  • 1 Ant.:

    Alle porte della tua casa, o Dio,
    i tuoi fedeli cantino di gioia.

SALMO 131, 1-10 (I) Le promesse divine fatte a Davide

Ricordati, Signore, di Davide, *
  di tutte le sue prove,
quando giurò al Signore, *
  al Potente di Giacobbe fece voto:

«Non entrerò sotto il tetto della mia casa, *
  non mi stenderò sul mio giaciglio,
non concederò sonno ai miei occhi *
  né riposo alle mie palpebre,

finché non trovi una sede per il Signore, *
  una dimora per il Potente di Giacobbe».

Ecco, abbiamo saputo che era in Èfrata, *
l ’abbiamo trovata nei campi di Iàar.
Entriamo nella sua dimora, *
  prostriamoci allo sgabello dei suoi piedi.

Alzati, Signore, verso il luogo del tuo riposo, *
   tu e l’arca della tua potenza.
I tuoi sacerdoti si vestano di giustizia, *
  i tuoi fedeli cantino di gioia.

Per amore di Davide tuo servo *
  non respingere il volto del tuo consacrato.

  • 1 Ant.:

    Alle porte della tua casa, o Dio,
    i tuoi fedeli cantino di gioia.

  • 2 Ant.:

    Il Signore ha scelto Sion
    per sua dimora.

SALMO 131, 11-18 (II) Elezione di Davide e di Sion

 Il Signore ha giurato a Davide
e non ritratterà la sua parola: *
   «Il frutto delle tue viscere
 io metterò sul tuo trono!

  Se i tuoi figli custodiranno la mia alleanza †
e i precetti che insegnerò ad essi, *
  anche i loro figli per sempre
sederanno sul tuo trono».

Il Signore ha scelto Sion, *
  l’ha voluta per sua dimora:
«Questo è il mio riposo per sempre; *
  qui abiterò, perché l’ho desiderato.

Benedirò tutti i suoi raccolti, *
  sazierò di pane i suoi poveri.
Rivestirò di salvezza i suoi sacerdoti, *
  esulteranno di gioia i suoi fedeli.

Là farò germogliare la potenza di Davide, *
  preparerò una lampada al mio consacrato.
Coprirò di vergogna i suoi nemici, *
 ma su di lui splenderà la corona».

  • 2 Ant.:

    Il Signore ha scelto Sion
    per sua dimora.

  • 3 Ant.:

    Il Signore gli ha dato il potere,
    la gloria e il regno;
    tutti i popoli serviranno a lui.

CANTICO Cfr. Ap 11, 17-18; 12, 10b-12a  Il giudizio di Dio

Noi ti rendiamo grazie,
     Signore Dio onnipotente, *
  che sei e che eri,

perché hai messo mano
     alla tua grande potenza, *
e hai instaurato il tuo regno.

Le genti fremettero, †
  ma è giunta l’ora della tua ira, *
  il tempo di giudicare i morti,

di dare la ricompensa ai tuoi servi, †
     ai profeti e ai santi *
  e a quanti temono il tuo nome, piccoli e grandi.

   Ora si è compiuta la salvezza,
la forza e il regno del nostro Dio *
e la potenza del suo Cristo,

poiché è stato precipitato l’Accusatore; †
  colui che accusava i nostri fratelli, *
  davanti al nostro Dio giorno e notte.

Essi lo hanno vinto per il sangue dell’Agnello †
  e la testimonianza del loro martirio, *
  perché hanno disprezzato la vita fino a morire.

Esultate, dunque, o cieli, *
  rallegratevi e gioite,
     voi tutti che abitate in essi.

  • 3 Ant.:

    Il Signore gli ha dato il potere,
    la gloria e il regno;
    tutti i popoli serviranno a lui.

  • Cel.:

    Preghiamo.
    O Cristo, stella radiosa del mattino, incarnazione dell’infinito amore, salvezza sempre invocata e sempre attesa, tutta la Chiesa ora ti grida come la sposa pronta per le nozze: vieni, Signore Gesù, unica speranza del mondo. Tu sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

  • Ass.:

    Amen.


Letture

Dalla prima Lettera di San Paolo apostolo ai Corinzi (4,5)

Non vogliate giudicare nulla prima del tempo, finché venga il Signore. Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori; allora ciascuno avrà la sua lode da Dio.

Dall’Enciclica Fratelli tutti, di papa Francesco (63.66-67)

Gesù racconta che c’era un uomo ferito, a terra lungo la strada, che era stato assalito. Passarono diverse persone accanto a lui ma se ne andarono, non si fermarono. Erano persone con funzioni importanti nella società, che non avevano nel cuore l’amore per il bene comune. Non sono state capaci di perdere alcuni minuti per assistere il ferito o almeno per cercare aiuto. Uno si è fermato, gli ha donato vicinanza, lo ha curato con le sue stesse mani, ha pagato di tasca propria e si è occupato di lui. Soprattutto gli ha dato una cosa su cui in questo mondo frettoloso lesiniamo tanto: gli ha dato il proprio tempo. Sicuramente egli aveva i suoi programmi per usare quella giornata secondo i suoi bisogni, impegni o desideri. Ma è stato capace di mettere tutto da parte davanti a quel ferito, e senza conoscerlo lo ha considerato degno di ricevere il dono del suo tempo. […] Guardiamo il modello del buon samaritano. È un testo che ci invita a far risorgere la nostra vocazione di cittadini del nostro Paese e del mondo intero, costruttori di un nuovo legame sociale. È un richiamo sempre nuovo, benché sia scritto come legge fondamentale del nostro essere: che la società si incammini verso il perseguimento del bene comune e, a partire da questa finalità, ricostruisca sempre nuovamente il suo ordine politico e sociale, il suo tessuto di relazioni, il suo progetto umano. Coi suoi gesti il buon samaritano ha mostrato che «l’esistenza di ciascuno di noi è legata a quella degli altri: la vita non è tempo che passa, ma tempo di incontro». Questa parabola è un’icona illuminante, capace di mettere in evidenza l’opzione di fondo che abbiamo bisogno di compiere per ricostruire questo mondo che ci dà pena. Davanti a tanto dolore, a tante ferite, l’unica via di uscita è essere come il buon samaritano. Ogni altra scelta conduce o dalla parte dei briganti oppure da quella di coloro che passano accanto senza avere compassione del dolore dell’uomo ferito lungo la strada. La parabola ci mostra con quali iniziative si può rifare una comunità a partire da uomini e donne che fanno propria la fragilità degli altri, che non lasciano edificare una società di esclusione, ma si fanno prossimi e rialzano e riabilitano l’uomo caduto, perché il bene sia comune. Nello stesso tempo, la parabola ci mette in guardia da certi atteggiamenti di persone che guardano solo a sé stesse e non si fanno carico delle esigenze ineludibili della realtà umana.


Accensione della candela

  • Cel.:

    La lampada accesa sia il segno dell’attesa gioiosa del Signore: la sua luce illumini il nostro cammino e ci indichi la via che conduce a Cristo.

Canto

S’accende una luce all’uomo quaggiù,
presto verrà tra noi Gesù.
Vegliate, lo sposo non tarderà:
se siete pronti vi aprirà.

Lieti cantate: gloria al Signor!
Nascerà il Redentor.

Si accende una luce all’uomo quaggiù:
presto verrà tra noi Gesù.
(16 dicembre)
Vegliate, lo sposo non tarderà;
se siete pronti, vi aprirà.


Cantico della Beata Vergine Maria

  • Ant.:

    Stillate, cieli, dall’alto
    e le nubi facciano piovere la giustizia;
    si apra la terra e produca la salvezza
    e germogli insieme la giustizia.

CANTICO DELLA BEATA VERGINE Lc 1, 46-55

L’anima mia magnifica il Signore *
  e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l’umiltà della sua serva. *
  D’ora in poi tutte le generazioni
    mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente *
  e Santo è il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia *
  si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
  ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, *
  ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati, *
  ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, *
  ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri, *
  ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

  • Ant.:

    Stillate, cieli, dall’alto
    e le nubi facciano piovere la giustizia;
    si apra la terra e produca la salvezza
    e germogli insieme la giustizia.


Orazione

  • Cel.:

    Preghiamo.
    Concedi, Dio onnipotente, che la festa ormai vicina del nostro Redentore ci sostenga nelle fatiche di ogni giorno e ci dia il possesso dei beni eterni. Per Cristo nostro Signore

  • Ass.:

    Amen.


Conclusione

  • Cel.:

    Benediciamo il Signore

  • Ass.:

    Rendiamo grazie a Dio.

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SS. Messe feriali: 8.15; 18.30
SS. Messe festive: 11.30; 18.30
Confessioni: tutti i giorni (tranne il venerdì pomeriggio) dalle 8.45 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00