Novena in preparazione alla solennità del Natale

Novena in preparazione alla solennità del Natale

20 Dicembre - Quinto giorno





Profezie

  • Rit.:

    Ecco, il Signore viene; Venite adoriamo

Rallegrati, popolo di Dio, ed esulta di gioia, città di Sion:
* ecco, verrà il Signore e ci sarà grande luce in quel giorno
e i monti stilleranno dolcezza;
scorrerà latte e miele tra i colli perché verrà il gran profeta ed egli rinnoverà Gerusalemme.

Ecco, verrà il Signore, nostra difesa,
il Santo d’Israele con la corona regale sul capo;
il suo dominio sarà da mare a mare
e dal fiume fini agli ultimi confini della terra.

Scenderà il Signore dal cielo come rugiada sul vello:
* nei suoi giorni fiorirà la giustizia e abbonde la pace;
lo adoreranno i potenti del mondo
e lo serviranno tutte le nazioni della terra.

Nascerà per noi un bambino e sarà chiamato «Dio forte»,
* siederà sul trono di Davide suo padre e sarà nostro sovrano:
gli sarà dato il segno del potere e della gloria.

Betlemme, città dell’Altissimo,
da te uscirà il pastore d’Israele,
* nascerà nel tempo, egli, l’Eterno
e nell’universo sarà glorificato:
quando egli verrà fra noi, ci farà dono della pace.

20 dicembre

Manderà il Signore suo servo
e a lui darà il suo potere.
* Gli consegnerà le chiavi della casa di Davide
e sarà per il popolo come un padre per i figli.






Saluto iniziale

  • Cel.:

    Nel nome del Padre e del Fi­glio e dello Spirito Santo.

  • Ass.:

    Amen.

  • Cel.:

    Entrando nel mondo, Cristo dice:
    Tu non hai voluto né sacrificio né offerta,
    un corpo invece mi hai preparato.

  • Ass.:

    Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato.

  • Cel.:

    Allora ho detto: Ecco, io vengo
    - poiché di me sta scritto nel rotolo del libro -
    per fare, o Dio, la tua volontà.

  • Ass.:

    Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato
    e compiere la sua opera.






Salmi

  • 1 Ant.:

    Ecco, viene il Signore,
    il Re dei re della terra:
    beato chi è pronto per andargli incontro.

SALMO 135, 1-9 (I) Inno pasquale

Lodate il Signore perché è buono: * eterna è la sua misericordia.

Lodate il Dio degli dèi: *
eterna è la sua misericordia.

Lodate il Signore dei signori: *
eterna è la sua misericordia.

Egli solo ha compiuto meraviglie: *
eterna è la sua misericordia.

Ha creato i cieli con sapienza: *
eterna è la sua misericordia.

Ha stabilito la terra sulle acque: *
eterna è la sua misericordia.

Ha fatto i grandi luminari: *
eterna è la sua misericordia.

Il sole per regolare il giorno: *
eterna è la sua misericordia;

la luna e le stelle per regolare la notte: *
eterna è la sua misericordia.

  • 1 Ant.:

    Ecco, viene il Signore,
    il Re dei re della terra:
    beato chi è pronto per andargli incontro.

  • 2 Ant.:

    Cantate al Signore un canto nuovo,
    lode a lui fino all’estremità della terra.

SALMO 135, 10-26 (II)

Percosse l’Egitto nei suoi primogeniti: *
eterna è la sua misericordia.

Da loro liberò Israele: *
eterna è la sua misericordia;

con mano potente e braccio teso: *
eterna è la sua misericordia.

Divise il Mar Rosso in due parti: *
eterna è la sua misericordia.

In mezzo fece passare Israele: *
eterna è la sua misericordia.

Travolse il faraone e il suo esercito nel Mar Rosso: *
eterna è la sua misericordia.

Guidò il suo popolo nel deserto: *
eterna è la sua misericordia.

​Percosse grandi sovrani: *
eterna è la sua misericordia;

​uccise re potenti: *
eterna è la sua misericordia.

Seon, re degli Amorrèi: *
eterna è la sua misericordia.

Og, re di Basan: *
eterna è la sua misericordia.

Diede in eredità il loro paese: *
eterna è la sua misericordia;

in eredità a Israele suo servo: *
eterna è la sua misericordia.

​Nella nostra umiliazione si è ricordato di noi: *
eterna è la sua misericordia;

ci ha liberati dai nostri nemici: *
eterna è la sua misericordia.

Egli dà il cibo ad ogni vivente: *
eterna è la sua misericordia.

Lodate il Dio del cielo: *
eterna è la sua misericordia.

  • 2 Ant.:

    Cantate al Signore un canto nuovo,
    lode a lui fino all’estremità della terra.

  • 3 Ant.:

    Quando il Figlio dell’uomo verrà,
    troverà ancora fede sulla terra?

Cantico Cf. Ef 1,3-10  -  Dio Salvatore

Benedetto sia Dio,
Padre del Signore nostro Gesù Cristo, *
che ci ha benedetti
con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo.

In lui ci ha scelti *
prima della creazione del mondo,
per trovarci, al suo cospetto, *
santi e immacolati nell’amore.

Ci ha predestinati *
a essere suoi figli adottivi
per opera di Gesù Cristo, *
secondo il beneplacito del suo volere,

a lode e gloria
della sua grazia, *
che ci ha dato
nel suo Figlio diletto.

In lui abbiamo la redenzione
mediante il suo sangue, *
la remissione dei peccati
secondo la ricchezza della sua grazia.

Dio l’ha abbondantemente riversata su di noi
con ogni sapienza e intelligenza, *
poiché egli ci ha fatto conoscere
il mistero del suo volere,

il disegno di ricapitolare in Cristo
tutte le cose, *
quelle del cielo
come quelle della terra.

Nella sua benevolenza
lo aveva in lui prestabilito *
per realizzarlo
nella pienezza dei tempi.

  • 3 Ant.:

    Quando il Figlio dell’uomo verrà,
    troverà ancora fede sulla terra?

  • Cel.:

    Preghiamo.
    O Cristo, stella radiosa del mattino, incarnazione dell’infinito amore, salvezza sempre invocata e sempre attesa, tutta la Chiesa ora ti grida come la sposa pronta per le nozze: vieni, Signore Gesù, unica speranza del mondo. Tu sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

  • Ass.:

    Amen.


Letture

Dal Vangelo secondo Luca (1, 39-48)

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo . Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto”. Allora Maria disse: “L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata”.

Dall’Enciclica Fratelli tutti, di papa Francesco (77-79)

Gesù propose questa parabola per rispondere a una domanda: chi è il mio prossimo? La parola “prossimo” nella società dell’epoca di Gesù indicava di solito chi è più vicino, prossimo. Si intendeva che l’aiuto doveva rivolgersi anzitutto a chi appartiene al proprio gruppo, alla propria razza. Un samaritano, per alcuni giudei di allora, era considerato una persona spregevole, impura, e pertanto non era compreso tra i vicini ai quali si doveva dare aiuto. Il giudeo Gesù rovescia completamente questa impostazione: non ci chiama a domandarci chi sono quelli vicini a noi, bensì a farci noi vicini, prossimi. La proposta è quella di farsi presenti alla persona bisognosa di aiuto, senza guardare se fa parte della propria cerchia di appartenenza. In questo caso, il samaritano è stato colui che si è fatto prossimo del giudeo ferito. Per rendersi vicino e presente, ha attraversato tutte le barriere culturali e storiche. La conclusione di Gesù è una richiesta: «Va’ e anche tu fa’ così» (Lc 10,37). Vale a dire, ci interpella perché mettiamo da parte ogni differenza e, davanti alla sofferenza, ci facciamo vicini a chiunque. Dunque, non dico più che ho dei “prossimi” da aiutare, ma che mi sento chiamato a diventare io un prossimo degli altri. Il problema è che, espressamente, Gesù mette in risalto che l’uomo ferito era un giudeo – abitante della Giudea – mentre colui che si fermò e lo aiutò era un samaritano – abitante della Samaria –. Questo particolare ha una grandissima importanza per riflettere su un amore che si apre a tutti. I samaritani abitavano una regione che era stata contaminata da riti pagani, e per i giudei ciò li rendeva impuri, detestabili, pericolosi. Difatti, un antico testo ebraico che menziona nazioni degne di disprezzo si riferisce a Samaria affermando per di più che «non è neppure un popolo» (Sir 50,25), e aggiunge che è «il popolo stolto che abita a Sichem» (v. 26). Questo spiega perché una donna samaritana, quando Gesù le chiese da bere, rispose enfaticamente: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?» (Gv 4,9). Quelli che cercavano accuse che potessero screditare Gesù, la cosa più offensiva che trovarono fu di dirgli «indemoniato» e «samaritano» (Gv 8,48). Pertanto, questo incontro misericordioso tra un samaritano e un giudeo è una potente provocazione, che smentisce ogni manipolazione ideologica, affinché allarghiamo la nostra cerchia, dando alla nostra capacità di amare una dimensione universale, in grado di superare tutti i pregiudizi, tutte le barriere storiche o culturali, tutti gli interessi meschini.


Accensione della candela

  • Cel.:

    La lampada accesa sia il segno dell’attesa gioiosa del Signore: la sua luce illumini il nostro cammino e ci indichi la via che conduce a Cristo.

Canto

S’accende una luce all’uomo quaggiù,
presto verrà tra noi Gesù.
Vegliate, lo sposo non tarderà:
se siete pronti vi aprirà.

Lieti cantate: gloria al Signor!
Nascerà il Redentor.

Si accende una luce all’uomo quaggiù:
presto verrà tra noi Gesù.
(20 dicembre)
O chiave di David, tu aprirai,
gli schiavi liberi farai.


Cantico della Beata Vergine Maria

  • Ant.:

    O Chiave di Davide, scettro della casa di Israele,
    che apri, e nessuno può chiudere,
    chiudi, e nessuno può aprire:
    vieni, libera l’uomo prigioniero,
    che giace nelle tenebre e nell’ombra di morte.

CANTICO DELLA BEATA VERGINE Lc 1, 46-55

L’anima mia magnifica il Signore *
  e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l’umiltà della sua serva. *
  D’ora in poi tutte le generazioni
    mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente *
  e Santo è il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia *
  si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
  ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, *
  ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati, *
  ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, *
  ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri, *
  ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

  • Ant.:

    O Chiave di Davide, scettro della casa di Israele,
    che apri, e nessuno può chiudere,
    chiudi, e nessuno può aprire:
    vieni, libera l’uomo prigioniero,
    che giace nelle tenebre e nell’ombra di morte.


Orazione

  • Cel.:

    Preghiamo.
    Tu hai voluto, Padre, che all’annunzio dell’angelo la Vergine immacolata concepisse il tuo Verbo eterno e, avvolta dalla luce dello Spirito Santo, divenisse tempio della nuova alleanza: fa’ che aderiamo umilmente al tuo volere, come la Vergine si affidò alla tua parola. Per il nostro Signore.

  • Ass.:

    Amen.


Conclusione

  • Cel.:

    Benediciamo il Signore

  • Ass.:

    Rendiamo grazie a Dio.

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Orari

SS. Messe feriali: 8.15; 18.30
SS. Messe festive: 11.30; 18.30
Confessioni: tutti i giorni (tranne il venerdì pomeriggio) dalle 8.45 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00